Home Storie Racconti di genitori

Come si diventa papà

di mammenellarete - 06.11.2008 - Scrivici

1crplpadrefiglio-thumb.180x120
Il ruolo del papà non è per niente facile: se mamme si diventa in nove mesi sviluppando un rapporto simbiotico giorno per giorno col proprio bambino, per i papà la cosa è un po’ meno scontata e progressiva. Anche i papà avrebbero bisogno di nove mesi per abituarsi all’idea e non trovarsi impreparati all’arrivo del fagottino, e in questo le mamme hanno un ruolo importantissimo, perché sono loro che devono fare da tramite e spronare compagni che sembrano disinteressati o perplessi ed invece sono solo impauriti di quello che sarà il futuro. Se poi invece il futuro padre mostra il suo interesse, il compito sarà molto più facile.

Le regole d’oro sono poche ma fondamentali.

Innanzi tutto ricordarsi che la gravidanza è un percorso cui il papà deve essere coinvolto in tutti i modi, parlandogli di quello che si prova, di ciò che si sente anche a livello fisico e invitandolo a esser presente durante le visite e le ecografie: parlare alla pancia è un ottimo modo per iniziare a costruire un rapporto personale col bebè.

Altrettanto importante è essere consapevoli che non si diventa padri quando il figlio cresce e ci si può instaurare un rapporto da “adulto, ma molto prima, dimostrando appunto una presenza durante la gravidanza, durante i corsi preparto e una volta nato il bambino, aiutando la mamma nei momenti di riposo occupandosi di pappe e pannolini.

L’arrivo di un bambino porta inevitabilmente dei cambiamenti, saperli accettare significa indubbiamente crescere ed essere pronti alla paternità: rendersi conto che il rapporto con la propria compagna subisce in parte delle modifiche, realizzare che la piccola persona che si trova in mezzo alla coppia è parte di se stessi, capire che l’intesa sessuale esiste ancora ma è mutata sono tutti passaggi che portano alla consapevolezza dell’esser papà.

Delicata indubbiamente la questione della presenza al parto: se da una parte è sicuramente importante per dare sostegno alla neomamma e condividere con lei e il bambino questo momento importantissimo, dall’altra parte il neopapà non deve assolutamente sentirsi né obbligato né in colpa per non partecipare a questo passaggio.

E se nonostante tutte questi sforzi e tentativi ci sono ancora problemi, niente paura, c’è sempre tempo per sentirsi papà a tutti gli effetti.

TI POTREBBE INTERESSARE