Tutti presi da se stessi, chiusi nel proprio ambito familiare o lavorativo, incapaci di relazionarsi con qualcosa di diverso, timorosi del cambiamento, mediocri nei gesti, nei pensieri e nelle aspirazioni.
Quanti sono così, più o meno consapevolmente, addormentati nelle proprie abitudini, indifferenti ai bisogni della gente, sicuri nelle loro quattro mura, assenti quando c'è da dare qualcosa di sé.
Ragazzi sfiduciati, giovani che si trascinano a domani, famiglie stanche e senza idee, che preferiscono non guardare e non vedere. Trovo molto attuale la Parabola del buon samaritano, quel "passò oltre dall'altra parte" com'è vero, quotidiano. La mancanza di solidarietà e l'egoismo sfrontato sono piaghe che sanguinano nella nostra società.
Ma nel deserto dei valori e dei sentimenti qua e là spuntano fiori profumati: i volontari in tutti i settori, le persone che si prendono cura dei bambini e degli anziani, i lavoratori che fanno squadra per un obiettivo comune, i ricercatori di scienza e verità e tutti noi quando usciamo dal nostro guscio per impegnarci nel mondo.
Abbiamo bisogno di persone creative, intraprendenti, coraggiose e aperte, che colorino le nostre giornate in bianco e nero e ci facciano vedere che sopra le nuvole c'è il cielo.
di Francesca