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Bambini e Robot

di mammenellarete - 12.03.2008 - Scrivici

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Se vogliamo rimanere al passo con i tempi è il caso di inizare a parlare di Human-Robot Interaction (HRI), limitatamente alle sorti dei nostri meravigliosi pargoli, poichè è inutile negare che tra pochi anni le nostre case pulluleranno di robot. Non è Blade Runner, è vita reale, quindi ha senso preoccuparsi della sicurezza domestica per i bambini includendo questa nuova modalità ed ha ancora più senso capire come le industrie studino per proporre prodotti di gradimento. Per comprarli -o non comprarli- un dì, consapevolmente.

Un gruppo di ricercatori dell’Universita’ della California ha studiato con particolare interesse l'interazione fra bambini e robot: un robot antropomorfo e’ stato inserito per 5 mesi in una classe d’asilo di bambini tra i 18 mesi ed i 2 anni. I dati sono stati resi noti sulla nota rivista della National Academy of Science statunitense e sul web veicolati e commentati da Luca Chittaro. Il robot era il modello Sony Dream Robot, dotato di diversi comportamenti autonomi e movenze umanoidi: ridere, ballare, sedersi, alzarsi in piedi, stendersi a terra, gesticolare. Le telecamere a circuito chiuso filmavano ogni momento dell'interazione, permettendo ai ricercatori di studiare il repporto fra bambini e robot.

Dopo 45 giorni di immersione del robot nell’asilo, i bambini maturavano legami affettivi di lungo termine verso il robot, in una esclation di comportamenti sociali, affettivi e di cura (lo abbracciavano, lo accarezzavano, lo cercavano per il contatto, ed erano addirittura preoccupati se il robot si stendeva a terra scarico)
Siamo lontani dai comportamenti manifestati verso i giocattoli. Qui pare non vi sia diferenza tra i comportamenti verso il robot e quelli mostrati verso gli altri bambini.
Perche’ l’industria robotica ha questo interesse? Pensiamo alla cosiddetta “barriera delle 10 ore”, cioe’ il al limite massimo in cui la persona media tende ad usare con interesse (non so fino a che punto si possa parlare di "stare insieme", preferisco continuare a parlare di "uso") i robot disponibili commercialmente.
L’industria mira invece allo stesso risultato che si ottiene con gli animali domestici: l’interesse a stare insieme a loro tende a crescere, invece che a diminuire con il tempo.

Forse perchè sono esseri viventi?

La domanda sorge spontanea: potrà mai esistere una macchina utile per la mamma e anche per il bambino?
Se una macchina robot entra in una casa è sempre per un fatto di "servizio", un servizio di cui al 99%, il bambino non ha necessità (a meno che non si tratti di una macchina bambinaia, ma allora altro che Blade Runner, direttamente l'opera omnia di Asimov!)


La Repubblica delle Mamme

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