L’originalità principale del volume sta soprattutto nella proposta di percorsi strutturati di lavoro che non si limitano alla teoria, ma sono già pronti per l’uso. Si tratta dei libri didattico-operativi IN-BOX, ideati per le attività pratiche quotidiane da svolgere sia a scuola sia a casa e composti da una serie di scatole che vda montare e adoperate per riconoscere, discriminare, seriare, raggruppare materiale iconico e “oggetti” di vario tipo, in base a criteri di difficoltà crescente tarati sul livello di sviluppo funzionale del bambino. Le scatole IN-BOX, realizzate grazie alla collaborazione di Cristina Ceola, direttrice editoriale di Industralzone, sono allegate al manuale. Permettono di giocare e di costruire un percorso insieme al bambino o al ragazzo attraverso l’osservazione, l’attenzione, il riconoscimento, la classificazione, la memorizzazione e la generalizzazione. Usando semplici oggetti geometrici che richiamano forme riscontrabili nella realtà di tutti i giorni, i genitori e gli insegnanti, come in un gioco, concorrono a dare al figlio e all’alunno stabilità e flessibilità, a strutturare lo spazio e il tempo, ad avere un posto tra gli altri nella classe e fuori della classe, per la strada, tra la gente, a casa.
Lidia Cattelan si impegna quotidianamente a difesa dei bambini autistici. Per molti anni ha coordinato lo Sportello Provinciale dell’Autismo di Vicenza e attualmente tiene corsi di aggiornamento per gli insegnanti. Si è fatta conoscere nell’ambiente scolastico per il suo approccio orientato alla responsabilità collettiva; ha sempre lottato per l’integrazione scolastica dei bambini disabili e ha sempre creduto in un percorso didattico collaborativo tra scuola e famiglia, proponendo una filosofia di vita incentrata sull’attuazione della solidarietà. Da molti anni è appassionata interprete di un ruolo attivo della scuola nel campo dell’handicap, sia per quanto riguarda le buone prassi di lavoro sia per la formazione dei docenti.
In questo libro affronta i temi classici della sindrome autistica in maniera semplice e divulgativa, adatta anche a chi è poco familiare con il problema.
“E’ importante agire con strumenti adatti che invitano ad operare piuttosto che a disperare, a costruire piuttosto che a rinunciare”, sostiene l’autrice. “La scuola deve imparare a valorizzare le diversità per permettere ad ogni bambino di esprimersi liberamente e arricchirsi grazie alle differenze. L’insegnante, chiamato sempre più spesso a lavorare con alunni diversamente abili, non deve spaventarsi di fronte all’handicap, ma cercare di conoscere, sperimentare e trovare le strategie utili ad una buona didattica. Il manuale offre una sequenza di passi finalizzati ad ottenere, in tal senso, i risultati attesi.”
Oggi molti bimbi autistici vanno in classe con gli altri bambini perché sono disponibili metodi didattici in grado di migliorare le loro abilità sociali e le loro prestazioni linguistiche e scolastiche. Anche se più del 60% degli adulti autistici continua ad aver bisogno di cure per tutta la vita, i programmi che prevedono approcci educativi personalizzati e strutturati hanno iniziato a dimostrare che, con supporti appropriati, e soprattutto precoci, molte persone autistiche riescono a svolgere lavori significativi e a partecipare alla vita sociale.