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L’ispirazione mi è venuta ripensando a quello che è successo sabato, 14 aprile, giornata particolarmente movimentata visto che il mio piccolo uomo ha compiuto 4 anni. Grazie alla festa imminente, la casa ha ricevuto un “piccolo ” trattamento di bellezza" poiché l’attesa di ospiti riesce, non so come, a darci sempre quella piccola carica in più per fare cose che, nella norma, non arriveremmo a fare nemmeno se ci venisse concesso un prolungamento dell’orario giornaliero. Appositamente, però, ho parlato di “trattamento di bellezza” e non di intervento chirurgico poiché si è trattato di un puro e semplice trattamento estetico, di una cura dei sintomi, ma non della radice del problema. L’apparenza rimandava agli ospiti un’immagine di casa decentemente ordinata e pulita ma… attenzione ad aprire porte chiuse, contenitori di vario tipo e armadi!
Vi capita mai di avere raptus di questo tipo? Intendo quella forte e irrefrenabile tentazione di togliere di mezzo ogni elemento considerato fonte di disordine, infilandolo alla meno peggio nel primo buco disponibile, e trasformando così contenitori e armadi in ordigni pronti ad esplodere in qualsiasi momento.
Ogni volta che compio questo insano gesto ripenso sempre alla mia docente di Psicologia Generale che ha usato un esempio simile per spiegarci il meccanismo di rimozione che compie la nostra psiche per relegare in parti oscure della mente eventi e ricordi spiacevoli. «La rimozione», ci disse «somiglia molto a quello che fate voi quando vostra madre vi chiede di mettere ordine nella vostra stanza e voi, per accontentarla, vi limitate ad ammassare tutto nell’armadio e nei cassetti senza un ordine ben preciso e, soprattutto, senza preoccuparvi della reale capacità di contenimento del cassetto stesso.
Le conseguenze saranno due: primo, ciò che è già dentro verrà spinto ulteriormente in fondo e non riuscirete più a trovarlo se non dopo tempo immemorabile, in un momento in cui non vi servirà ma, al contrario vi creerà solo fastidi; secondo, prima o poi quel contenitore scoppierà, sputando fuori con violenza e senza un ordine stabilito tutto quello che c’è dentro, creando un caos di gran lunga superiore a quello che avevate tentato di eliminare».
Ecco… io al momento sono in piena fase di rimozione e vivo nel costante terrore che, prima o poi, i miei armadi scoppino trasformando la mia casa in un luogo patologicamente caotico.
E voi? In che fase siete? Vi va di raccontarcelo?
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