Vi racconto nei dettagli la mia storia. Avevo 32 anni ed ero fidanzata da circa sette anni.
Due grandi notizie cambiarono in pochissimo tempo la mia vita: finalmente trovai lavoro e, dopo pochissimo tempo, scoprii di essere incinta. Non sapevo cosa fare: da una parte avevo appena trovato il lavoro per me e volevo tenerlo. Un lavoro non si trova tutti i giorni, soprattutto di questi tempi. Dall'altra c'era il pensiero e l'attesa di un figlio. Un piccolo essere che stava crescendo dentro di me. Mi chiedevo: "sarò pronta?". Come conciliare il nuovo lavoro con una gravidanza?
Decisi poi di mettere davanti a tutto mio figlio. Ne parlai a lavoro e i capi furono molto comprensivi. Mi dissero che mi "avrebbero aspettato". Dunque lavorai fino al settimo mese e poi fui in grado di godermi la gravidanza. Ma il mio cucciolo aveva deciso di volermi conoscere prima: infatti nacque all'ottavo mese.
All'inizio era tutto bello, anzi stupendo, tutto come in un film. Avevo raggiunto il picco massimo di felicità, non credevo che avrei mai provato una gioia simile. Avevo finalmente una casa, un figlio e una famiglia tutta mia.
Fu una felicità che durò solo qualche mese, perché dopo pochi mesi il mio fidanzato iniziò ad avere comportamenti strani. Ed io, che lo conoscevo molto bene, iniziai a preoccuparmi. Arrivò il primo campanello d'allarme, di cui preferisco non parlare, ma non diedi tanto peso al fatto, perché mi sembrava assurdo che lui potesse arrivare a tanto in un momento così bello e delicato.
Finché un giorno decisi di controllare il suo telefono, e, proprio in quel momento, ebbi la notizia tanto sospettata e temuta. Aveva iniziato da poco una relazione con una collega di lavoro. Con un bambino di due mesi, lui frequentava un'altra.
Come si fa?
Dopo solo due mesi mio parto, scopro che lui ama un'altra
Qualcuno potrebbe dire, a questo punto, che lui aveva già da tempo un'amante, di cui io non mi ero mai accorta. Ma io sono sicura che non c'era prima del mio parto e ho anche le prove per dimostrarlo.
Allora presi una decisione che mi costò amara. Decisi di tornare a vivere dai miei genitori assieme a mio figlio. I miei ci accolsero e si fecero in quattro per noi. Nel frattempo tornai a lavoro.
Lui adesso è innamorato dell'altra, ma vuole essere presente nella vita di nostro figlio. Spesso mi accusa, e fa diventare un mio "fuori programma", una tragedia agli occhi della sua nuova donna. A mio parere mi umilia per dare conferme alla sua nuova fidanzata e fa di tutto per dimostrare a lei che io non conto nulla per lui.
Io ci metto tanta buona volontà, per il bene di mio figlio. Cerco anche di mantenere i rapporti con i suoi genitori, nonché nonni di mio figlio.
Ma non è facile ingoiare tutto e andare avanti, non è facile ignorarlo completamente, perché siamo costretti a vederci per Mattia.
Soprattutto, credo che tutti siano capaci di fare i padri così, senza nessuna responsabilità. Fare il papà richiede un enorme impegno. Lui vede il bimbo un'ora alla settimana, praticamente sono io che penso a tutto il resto.
Sono stanca. Il mio sogno è durato due mesi, poi ho dovuto vivere dieci mesi d'incubo a causa del mio ex.
Mio figlio non meritava questo. E non lo meritavo neanche io. Nonostante ciò, vado avanti e sono certa che io e mio figlio, insieme, riusciremo a superare tutte le difficoltà.
di mamma anonima
(storia arrivata come messaggio privato sulla pagina Facebook editata dalla redazione)
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Aggiornato il 19.08.2020