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28 anni. Mamma. Aiuto: il racconto di WonderLand

di mammenellarete - 17.03.2010 - Scrivici

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Si fa chiamare WonderLand e il suo nome nessuno lo sa. Tutti sanno però quel che ha esclamato guardando il test di gravidanza che rivelava un risultato positivo: Ma che davvero?, che poi è il titolo del suo seguitissimo blog. Sulle sue pagine, potete seguire giorno per giorno il suo (spassosissimo) training dai Pampero ai Pampers che scorre sotto il “motto” 28 anni. Mamma. Aiuto.
 E questo è il punto cruciale su cui l’abbiamo interpellata, sperando che il suo contributo possa essere d’aiuto ad altre giovani mamme. Mamma a 27 anni: si è davvero troppo giovani? WL Non si è troppo giovani in senso assoluto, ma avere un figlio quando ancora non te la senti dà l’impressione che sia troppo presto. Se a 27 anni sei una giovane donna col sogno di un bambino è semplicemente l’età perfetta. Se come me hai appena trovato lavoro, sei appena uscita di casa, arranchi con uno stipendio da co.co.pro, stai col tuo ragazzo da nemmeno un anno e a un bambino non ci pensi per niente… beh, le cose sono diverse.

Incinta per caso: qual è stato l’aspetto più difficile da affrontare?
WL Beh, non è facile percepire come uno “tsunami” esistenziale qualcosa a cui hai sempre pensato con grande dolcezza. Immaginavo di sposarmi e poi di scegliere consapevolmente quando avere un bambino, non di ritrovarmi improvvisamente col pancione (mea culpa, sia chiaro!). So che è un’affermazione scomoda ma, per quanto fosse una cosa bella, io in quel momento non volevo un figlio. Avevo una gran paura di lasciare la mia vita di allora, che adoravo! Non sapevo se in quel momento sarei riuscita ad essere una buona mamma.

 


Si parla spesso della solitudine delle madri: in questo senso, l’età fa la differenza?

 

WL:

 

Come può essere d'aiuto la Rete

 

WL

 

Le lettrici del mio blog sono state delle supporter formidabili

 

Quale consiglio daresti a una ragazza che si trovasse oggi ad esclamare “Ma che davvero”?
WL Non mi sento di dare un consiglio se non quello di fare le proprie scelte con grande calma e senza alcuna interferenza esterna. Niente è più personale di un figlio e nessuno dovrebbe sentirsi nella posizione di poter consigliare una donna al riguardo.
Forse l’unico suggerimento che darei – ma sono di parte! – è quello di farsi un giro sul mio blog, per vedere come cambia la vita dopo un “ma che davvero?”

 

Oltre a raccontarsi sul suo blog, WonderLand ha lanciato uno shop dove vende le sue creazioni e ha un libro nel cassetto su cui, presto, ci racconterà di più... Per il momento, potete seguire le sue evoluzioni anche su Facebook, dove tra una foto di free drink ripescata da una vita precedente e un link, ogni tanto lancia appelli sull’uso della Tachipirina o sulla pratica dell’aereosol... Magari potete scoprire qualcosa di nuovo anche voi perché, si sa, non si finisce mai di imparare.

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