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Amore di babbo

di mammenellarete - 19.03.2008 - Scrivici

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In questa giornata dedicata al papà, care mamme, vi dedico una poesia, ricordo della mia infanzia. Piaceva molto a mia madre, che amava molto suo padre, e ce la faceva imparare per la festa del papà. E' una poesia adulta, di quelle che si apprezzano quando si ha una certa età al di sopra dei venti, ma parla di infanzia, di quella figura portettiva e forte, spesso incompresa, che sta spesso in disparte, o che lavora lontano, come il mio papà allora, o che torna tardi la sera.

Quella persona che si impara a chiamare sempre dopo la mamma, ma che si apprezza sempre di più quando si cresce: il papà.

Ecco la poesia di Camillo Sbarbaro.

"Padre, anche se.
Padre, se anche tu non fossi il mio
padre,
per te stesso, egualmente t'amerei.
Ché mi ricordo d'un mattin d'inverno
che la prima viola sull'opposto
muro scopristi dalla tua finestra
e ce ne desti la novella allegro.
E subito la scala tolta in spalla
di casa uscisti e l'appoggiavi al muro.
Noi piccoli dai vetri si guardava.

E di quell'altra volta mi ricordo
che la sorella, bambinetta ancora,
per la casa inseguivi minacciando.
Ma raggiuntala che strillava forte
dalla paura, ti mancava il cuore:
t'eri visto rincorrere la tua
piccola figlia e, tutta spaventata,
tu vacillando l'attiravi al petto
e con carezze la ricoveravi
tra le tue braccia come per difenderla
da quel cattivo ch'eri tu di prima.
Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi a me un estraneo,
fra tutti quanti gli uomini gia’ tanto
pel tuo cuore fanciullo t’amerei."

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