E' proprio vero che noi mamme diventiamo leonesse per i nostri cuccioli! Vi spiego per quale motivo penso questo, raccontandovi specificamente la mia storia di madre.
Scoprii di aspettare il piccolo Diego dopo un tamponamento. Proprio non pensavo di poter essere incinta, tant'è che quando il dottore mi disse: "Signora, non possiamo farle l'rx", gli risposi ingenuamente: "Si è rotto il macchinario proprio adesso?"
Lui mi disse: "No signora, lei è incinta". Iniziò improvvisamente la mia seconda avventura di mamma, durante la quale dovetti affrontare alcune grosse difficoltà. Le prime analisi furono un disastro. Venne fuori che avevo l'epatite C, eppure avevo partorito un anno prima il mio primogenito e nessuno se n'era accorto.
Andai in un laboratorio di una grande città a fare alcuni controlli. Dalle analisi si scoprì che era tutto negativo. Poi venni a conoscenza dello scandalo dell'ospedale del mio paese: reagenti scadenti e analisi falsate! Tirai un sospiro di sollievo...
Nel frattempo effettuai il bi test e mentre aspettavo le risposte, una domenica dovetti soccorrere mio zio, il quale ebbe improvvisamente un'emorragia ad una gamba impressionante. Lo shock fu forte. Proprio quel giorno scadeva il primo trimestre della mia gravidanza.
Era il 15 dicembre 2013. Dopo due giorni ritirai il bi- test: l'esito fu "alto rischio sindrome di down"! "Oh mio Dio, no!", pensai. Avevo il terrore dell'amniocentesi e allora prenotai la mini amniocentesi. Il 24 dicembre scoprii che era sano e che era un maschietto. Era in arrivo Diego! Finalmente pace.
Passò Natale, giunse Capodanno ed ecco che finalmente il 6 febbraio mi sottoposi alla morfologica. Ero così tranquilla che andai con un'amica. La dottoressa si soffermò tanto tempo su un punto... poi dichiarò: "E' meglio che tu vada in una grande città a farti seguire, questo bimbo ha una misura degli atri ventricolari del cervello troppo grande!"
Panico... Era un giovedì sera
Arrivò il lunedì. Odierò per tutta la vita quel dottore... neanche mi diede il tempo di rivestirmi, che mi disse: "Signora, deve decidere se abortire perché la situazione è molto più grave di quello che pensavamo". Scoppiai in un pianto disperato e quella bestia (perché non è degno di essere chiamato "uomo") mi disse: "E' lodevole, signora, questo attaccamento a suo figlio!"
Lo avrei ucciso. Guardai mio marito e trovai la forza per ribattere: "Uno, voglio sapere quanto è grande quella misura. Due, so grazie a internet che posso fare altri test". Venne fuori che quella misura non era così impressionante. Disperata, decisi di optare per la risonanza magnetica al cervello di Diego e per un'amniocentesi completa! La sera stessa feci la risonanza.
Il piccolo Diego aveva tutte le ossa, i collegamenti tra gli arti ventricolari, il corpo calloso... Quel liquido che risultava dalle ecografie non era sangue... "Dai", pensai, "siamo avanti, non è così grave". Mercoledì feci l'amniocentesi. Furono tre giorni di speranze, paure, pianti e preghiere. Ebbi infine il risultato: tutto okay!
Andai da un genetista e parlammo circa tre ore. Infine decisi: il mio piccolo doveva nascere. Ma in cuor mio avevo già deciso da subito! Andai in una clinica famosissima a fare un'altra morfologica dopo due settimane. Il bimbo cresceva e quella misura era stabile. Poi mi affidai al ginecologo che avrebbe fatto nascere il bimbo. Ogni 15 giorni facevo una morfologica.
Venne fuori che il piccolo cresceva perfettamente e che quella misura era stabile! Potevamo farcela. Provammo ad effettuare un'altra risonanza magnetica un mese e mezzo prima del parto. Era tutto stabile. Il 17 giugno 2014 il piccolo venne al mondo.
Fui portata subito in terapia intensiva, ma solo perché lì avevano lo strumento per fare un'ecografia al cervello del piccolo.
Venne fuori che era tutto a posto, ma che il piccolo aveva una cisti liquida. Dopo un mese però la cisti sparì e continuammo a fare controlli. Il bimbo crebbe bene, sano e vispo. A gennaio la neurologa mi disse che per lei Diego era sano e che, se avesse dovuto manifestarsi una patologia, sarebbe venuta già fuori.
Oggi Diego ha 15 mesi, ha detto "papà" a sette mesi, ha camminato a 13. Ride sempre e lo adoriamo! Viva internet e viva la mia capoccia dura! E grazie Gesù!
di Ele
(storia arrivata all'email della redazione)
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