Buongiorno, vi racconto la storia del mio parto e dello strano equivoco che ha accompagnato tutta la mia gravidanza.
Nell'aprile del 2011 scoprii di essere in dolce attesa per la seconda volta. Ero contentissima e, avendo già un maschietto, speravo con tutto il cuore in una femminuccia. Per carità, la cosa più importante per me era che stesse bene. Certo che se fosse stata una bimba, mi avrebbe fatto davvero un gran piacere!
Passarono i mesi, tra controlli e analisi, finché giunse il giorno della verità, la data tanto attesa. L'ecografia morfologica. Sarebbe stato un maschietto o una femminuccia?
Ero entusiasta all'idea di scoprire il sesso del mio secondogenito. Non ci stavo più nella pelle. La ginecologa, senza esitare e dopo avermi assicurato che la gravidanza andava bene, mi disse che... aspettavo una F-E-M-M-I-N-U-C-C-I-A! Sì! Una femminuccia! Un bimba! Un fiocco rosa.
Ero contentissima.
Da quel momento fino alla fine della gravidanza sono stata sotto controllo in continuazione. Avevo il diabete gestazionale e mi sottoposero ad almeno altre sei ecografie. E la mia bambina era sempre una bambina.
Eppure c'era qualcosa che non andava. Il mio "istinto di madre" percepiva qualcosa di strano.
Ovviamente io ormai avevo tutto pronto tutto: abitini e giochi. Tutto rigorosamente di color rosa.
Giunse il giorno del parto e prima di partorire chiesi una ulteriore conferma del sesso. Avevo sempre quel campanellino d'allarme...
I medici mi presero un po' in giro.... e mi assicurarono che il sesso non era cambiato nel tempo!
Dopo un travaglio intenso e veloce, che durò solo un'ora e mezza, finalmente la piccola stava per nascere... l'avrei vista presto! Ero felicissima. La mia bimba!
Pochi secondi dopo l'uscita della bimba, medici e infermieri iniziarono a guardarmi in modo curioso e a parlare tra loro. Non capivo il motivo di quelle reazioni. Iniziai a spaventarmi, finché finalmente la ginecologa mi disse queste parole: "Signora, non mi sembra il caso di chiamarla Giorgia".
Subito dopo la dottoressa prese il bambino, ancora nudo, in braccio e me lo mostrò. Vidi che era un maschietto.
Non potevo crederci, ma, dopo essermi accertata che stesse bene, tirai un sospiro di sollievo. Un sorriso mi attraversò dolcemente il viso.
Chiamai poi il mio cucciolo Mattia, nome scelto da mio marito. Però quella notte dovetti vestirlo di rosa. Stava comunque d'incanto.
Io e mio marito fummo molto sorpresi per questa scoperta dell'ultimo minuto, soprattutto perché al giorno d'oggi le ecografie tridimensionali dovrebbero essere precise e individuare il sesso con certezza. Ma, a quanto pare, nulla è certo, anche dopo otto ecografie.
Oggi il mio piccolo e il suo fratellino rappresentano la mia vita.
di mamma Marjeta
(Storia arrivata sulla nostra pagina Facebook ed editata da Sara De Giorgi)
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Guarda anche il video: Corso di preparazione al parto