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Trombofilia genetica e gravidanza, la mia esperienza

di mammenellarete - 02.11.2023 - Scrivici

tristezza
Fonte: shutterstock
Chissà cosa mi riserverà il futuro. Da una parte desidero immensamente un altro figlio, ma dall'altra ho paura per tutto quello che potrà succedere di nuovo. Con la mia storia voglio aiutare altre donne con i miei stessi problemi e sensibilizzare sulla trombofilia genetica

In questo articolo

Trombofilia genetica e gravidanza

È iniziato tutto quando sono rimasta in attesa per la prima volta. Avevo 21 anni. Dalla 10° settimana ho iniziato ad avere delle perdite rosa sono andata dalla ginecologa mi controlla e mi dice che sarà una piccola infiammazione al collo dell'utero così decide di farmi iniziare una terapia per le contrazioni. Le perdite continuano nonostante la cura e il riposo, poi faccio l'esame del tritest alla 15 settimana e viene evidenziata un'alterazione di alcuni fattori ma il tutto non corrispondeva con l'ecografia.

Nel frattempo le perdite diventano emorragie: decido di andare in ospedale. Mi stabilizzano e mi dimettono. Senza capire cosa stava succedendo arrivo a 19+4 sett.

Il genetista mi salva

Vado dal genetista, mi guarda in faccia e mi dice: "Signora, vada subito in ospedale, dobbiamo assolutamente stabilizzare l'emorragia". Quella sera il dottore mi ha salvato la vita, il mio bimbo durante la notte se n'è andato lasciando in me un vuoto immenso. Se non avessi avuto mia madre vicino non c'è l avrei fatta a superare tutto.

Dopo due mesi il genetista mi chiama e mi dà l'esito delle analisi e mi conferma che ho la trombofia genetica mutazione in omozigosi a carico del gene FGB e in eterozigosi per MTHFR e PAI-1.

Mi dà la cura e 2 mesi dopo sono rimasta incinta di nuovo ed è stata una gravidanza piena di ansia, paure, preoccupazioni, a 7 settimane mi spavento di nuovo: quelle tracce rosa sono tornate. Corro in ospedale e mi dicono che ho perdite di impianto. Continuo la cura inserendo le punture e la gravidanza va avanti. Partorisco a 38 settimane una bellissima bambina. 

Cerchiamo un'altra gravidanza

Dopo 4 anni decido di riprovare, ma con tutta la cura ho avuto due aborti spontanei con perdite e poi dopo qualche ora l'espulsione del bambino/a. Il medico mi dice: "Signora, deve far riposare l'utero e poi pensiamo a come affrontare un'altra gravidanza".

Ma il destino aveva deciso che dovevo affrontare un'altra prova. A un mese dall'aborto aspettavo il ciclo, ma non arriva. Pensavo fosse un assestamento dell'utero .Avevo ascoltato il medico ma sono rimasta in attesa. Ancora oggi io e mio marito ci chiediamo come fosse possibile. Dopo 14 giorni di ritardo faccio le analisi e lì restiamo scioccati. Chiamo il medico e mi dice di iniziare subito la cura e di stare a riposo il più possibile. 

A 7 settimane le solite perdite. Vado in ospedale e lì scopriamo che erano 2 gemelli. Così decido di spostarmi in una struttura specializzata in parti gemellari. A 13 settimane di nuovo perdite e scopro che sono gemelli monocoriali biamniotici, stessa placenta e mi mettono in guardia dicendomi che nel secondo trimestre poteva verificarsi la trasfusione feto fetale.

Ma io pensavo: "Non può succedere a me". E invece sì. A 18 settimane vado per il controllo. Alle 9:00 avevo l'appuntamento li ho sentiti fino alle 8 circa che si muovevano. Controllano e mi dicono: "Signora, corrispondono all'età gestazionale. Sono perfetti. Ora controlliamo il battito". E lì la dottoressa cambia in viso. Controlla più volte, ma non c'era battito. Ha chiamato l'altra collega per far vedere anche a lei. Io vado nel panico, mio marito diventa bianco. Le dottoresse ci danno conferma che purtroppo non c'è battito. Mi mandano al pronto soccorso ostetrico. Mi fanno di nuovo tutti gli accertamenti e mi confermano che dovranno indurre il parto. Mi ricoverano e durante la notte partorisco due splendidi gemellini che purtroppo non potrò crescere. Erano 2 maschietti.

Cado in una forte depressione, ma con l'aiuto di mio marito e della figlia stupenda che ho e della mia famiglia piano piano riprendo in mano la mia vita.

Passano 3 anni e decido di riprovare, ma succede di nuovo la stessa cosa: una perdita a 7 settimane e una a 12 settimane.

Ho fatto tanti controlli e analisi genetiche, non so più cosa fare.

Oggi ho 35 anni: ho fatto anche una dieta per l'eccessivo peso, ma una volta che avevo il pensiero di riprovare sono andati in tilt i miei ormoni. Ho dovuto fare una cura di otto mesi. Pensavo che avevo risolto, ma nonostante la pillola per due mesi mi arrivavano prima ed avevo dei rash cutanei sul viso. Così la ginecologa me l'ha fatta sospendere. Poi mi ha fatto ripetere le analisi e mi ha fatto fare altri 3 mesi di cura al posto della pillola. Mi è rimasto l'ultimo mese da fare e poi ripeterò le analisi.

Chissà cosa mi riserverà il futuro. Da una parte lo desidero immensamente, ma dall'altra ho paura per tutto quello che potrà succedere di nuovo. Con la mia storia voglio aiutare altre donne con i miei stessi problemi o chi non sa di questa trombofilia genetica.

(La mamma della storia ha scelto di rimanere anonima)

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