Era metà giugno dell'anno scorso quando scoprii di aspettare la mia secondogenita, ero felicissima! Desideravo tanto regalare una sorellina o un fratellino a mia figlia... procedeva tutto bene, ma durante l'ecografia tra l'undicesima e la dodicesima settimana, mentre la ginecologa misurava la NT (translucenza nucale, ndr), capii subito che c'era qualcosa che non andava dall'espressione sul suo viso.
Infatti dopo poco mi chiese quanti anni avessi di preciso... ne avevo 31 e la prima gravidanza 2 anni e mezzo prima, era andata benissimo. Mi comunicò che la NT era molto alta, a 6.4, e subito mi parlò di gravi malformazioni, della possibilità di non sopravvivenza alla nascita, di eventuale aborto.
Mi consigliò il prenatal safe, esame non invasivo che permette di escludere molte malformazioni, le principali ma comunque non così preciso quanto un'amniocentesi che in quelle settimane di gravidanza era prematura. Ero completamente sotto shock, non riuscivo a realizzare quello che mi stava dicendo.
Uscì dal suo studio e scoppiai a piangere tra le braccia di mio marito. Mi sentivo così impotente, ero distrutta, provavo un dolore che non riesco a descrivere perché questa terribile notizia andava ad aggiungersi ad un'altra situazione dolorosa che stavo vivendo. Una settimana prima dell'eco della NT avevano ricoverato mia madre in ospedale in quanto le avevano diagnosticato un tumore inoperabile e le stavano facendo delle cure per alleviarle le sofferenze.
Non ebbi il coraggio di dire la verità ai miei per non gravare ulteriormente con altre preoccupazioni. Andai in ospedale e sorridendo le dissi che andava tutto bene, lei mi mise una mano sulla pancia e mi guardò intensamente senza dirmi nulla... fu come un pugno nello stomaco per me perché lessi quel suo gesto come un saluto al nipotino che probabilmente non avrebbe mai conosciuto.
Feci il prelievo dopo una settimana dall'eco (in quanto era agosto e i centri erano in ferie proprio in quel periodo) e i risultati li ebbi dopo 7 giorni.
A soli due giorni dal prelievo persi mia madre e caddi in depressione. Riusciva a strapparmi un sorriso solo la mia piccina di 2 anni e mezzo... vedevo tutto nero, avevo perso il sonno e rispetto al mese precedente pesavo 4 kg in meno.
Mio marito e mia sorella a cui avevo raccontato tutto mi diedero il loro supporto, mi aiutarono a non crollare... mio marito mi ripeteva sempre che qualsiasi fosse stata la mia scelta sarebbe stato d'accordo. L'idea dell'aborto mi dilaniava, chi ero io per decidere della vita di un esserino che avevo tanto desiderato? Che colpa aveva questo bimbo se qualcosa nella trasmissione dei geni era andato storto?
Dentro di me sapevo che avevo già deciso, sapevo che non sarebbe stato facile in caso di gravi malformazioni, ma avevo deciso. Lo tenni. Avevo appena perso mia madre e non volevo perdere anche un figlio per giunta per mia volontà. Ho pregato tanto che mia madre mi desse una mano da lassù... Un pomeriggio, mentre ero al cimitero, ricevetti l'email dell'ambulatorio analisi.
Non ebbi il coraggio di aprirla, tornai a casa e aspettai il rientro di mio marito. Ci sedemmo sul divano e la feci leggere a lui. Scoppiò a piangere e mi disse: "Amore è un'altra femminuccia ed è sana!" Non ricordo quanto piansi.
Eseguii una premorfologica e l'ecocardio durante la morfologica ed andava tutto bene. Non volli eseguire l'amniocentesi che mi avevano consigliato per escludere altre malformazioni perché per me era perfetto così! Ancor prima dell'eco della NT volevamo chiamarla Vittoria se fosse stata femminuccia, ci piaceva! E una serie di coincidenze mi convinsero che doveva essere quello il nome...
L'infermiera privata che seguiva mia madre si chiamava Vittoria, l'hotel in cui soggiornavo per stare vicino a mia madre era l'hotel Vittoria, scoprii in quei giorni un bar vicino casa mia a cui non avevo mai fatto caso, di nome Vittoria! Insomma questo nome se lo è meritato: lei é la Vittoria della vita! E oggi orgogliosamente stringo tra le mie braccia una meravigliosa bimba di 4 mesi, Vittoria Angela.
Angela come la nonna che la protegge da lassù. Abbiate sempre fede.
di Arianna
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