Iniziamo il racconto da quando scoprii di essere incinta. Andai dal mio solito ginecologo viste le due precedenti gravidanze, ma non mi trovai più bene: lui ormai era in pensione e lo trovai molto assente.
Ho cambiato ginecologa dopo la prima visita con lui. Mi chiese subito i primi esami del sangue effettuati con il precedente medico... nell'attesa ho deciso di fare la villocentesi: era tutto a posto.
Ma alla ginecologa mancavano gli esami della rosolia... così, subito, me li fece fare e risultarono dubbi. Li rifeci un mese dopo... e ancora dubbi.
Quindi sono stata spedita a Pavia nel centro infettivologo a ripetere gli esami. Mi chiamano dopo 3 giorni dicendo che ero positiva alla rosolia e che avrei dovuto rifare esami dopo 4 settimane perché il rischio di aver contratto la malattia in gravidanza era alto... Igm positive e igg positive....
Rifaccio l'esame dopo un mese. Intanto il tempo passa, mi richiamano e confermano che le igg sono ancora positive e igm anche. Il fatto che le igm sono calate un po' non piace alla ginecologa. Decidiamo insieme di fare l'amniocentesi, effettuata 3 giorni fa perché era l'unico esame che potesse confermare il tutto.
Io, presa dalla disperazione, decido di farla e di inviare il siero a Pavia per esaminarlo. Intanto la ginecologa mi spiega che se avessi avuto esito positivo, avrei dovuto decidere in due giorni se portare avanti la gravidanza o no (visto che sono alla 21esima settimana).
Non c'era più tempo per decidere... PANICO...
TUTTO si è concluso per fortuna con esito negativo, ma non potete immaginare l'ansia, la disperazione, quando mi dissero che all'80% la rosolia aveva invaso il mio corpo.
Ora finalmente è tutto terminato e posso godermi ed aspettare con serenità la nascita del mio Francesco.
di Marta
(storia arrivata come messaggio privato sulla nostra pagina Facebook)
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