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Mio figlio è nato sano ma ho passato molti mesi con l'ansia

di mammenellarete - 24.10.2017 - Scrivici

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Fonte: Contrasto
Mio figlio è bello, è sano. Ormai è un lontano ricordo il viso di quella dottoressa e le sue parole non le dimenticherò mai. "Se il bambino avesse la sindrome di down lo terresti lo stesso??". In una visita successiva mi disse anche: "L'ecografia va bene, nessuna malformazione, ma non vuol dire niente. Parli con suo marito per vedere cosa dovete fare, perché la possibilità c’è". Io le risposi:"Io questo figlio me lo tengo anche se è malato! Io ad abortire non ci penso proprio. L’amniocentesi non la faccio".

Era febbraio di quest’anno quando ho le prime nausee e guardando il calendario mi accorgo che ho qualche giorno di ritardo. Era San Valentino quando mi decido a fare il test: era positivo!

Felicità immensa! Mando la foto a mio marito, alle mie amiche: ero al settimo cielo e anche la mia bimba di 6 anni.

Vado dalla mia ginecologa e mi fa i primi controlli: tutto nella norma e arriva il momento del bi-test.

Era Pasqua, scuole chiuse e in ospedale vado con mia figlia. Inizia la visita... passano tantissimi minuti e questa dottoressa non apriva bocca.

Io la osservo senza chiedere niente.

Ad un certo punto senza neanche guardarmi negli occhi mi chiede: "Se il bambino avesse la sindrome di down lo terresti lo stesso??"

Io molto intimorita risposi: "Non posso risponderti adesso, non c’è neanche mio marito. Perché, cosa hai visto?"

Lei non rispose, andò alla scrivania al computer e dopo un po’, foglio alla mano, mi liquidò dicendomi che dovevo fare o l’amniocentesi o il test del DNA fetale.

Esco da quello studio con mia figlia che mi parlava, mi parlava e io non la sentivo. Ero sconvolta... piansi molto con mio marito e la mia amica.

Vado dalla mia ginecologa, le do il foglio e lei con fare materno mi disse che non dovevo fare nessuna amniocentesi, perché per lei il risultato era giusto per la mia età (ho 35 anni), ma mi fece fare ogni 3 settimane un'ecografia approfondita di controllo, ma mi disse che anche quelle le avrebbe fatte tutte lei perché è una dottoressa in gamba. Non capiva però questo suo atteggiamento...

Da aprile a luglio ho avuto a che fare sempre con questa dottoressa, che mi ha confermato che è un maschio e mi ha ripetuto sempre la stessa cosa: "L'ecografia va bene, nessuna malformazione, ma non vuol dire niente.

Parli con suo marito per vedere cosa dovete fare, perché la possibilità c’è".

Io le risposi:"Io questo figlio me lo tengo anche se è malato! Io ad abortire non ci penso proprio. L’amniocentesi non la faccio".

Sapete cosa mi ha detto? Mi ha risposto così: "Ci sono mariti che queste situazioni non le accettano, sono motivi di separazione!!!"

Assurdo... al che io le dissi: "Beh, prenderà la sua strada se così fosse, ma mio marito non è quel tipo di uomo".

Presi su e andai via.

Finalmente arrivò luglio, fece l’ultima visita e arrivederci e grazie.

Fortuna che ho avuto la mia ginecologa che mi ha sempre tranquillizzata. Io non ho mai pensato che mio figlio fosse malato, me lo sentivo.

E' anche vero che non è facile però tirare su un figlio con dei problemi di salute e sono sicura che sarei riuscita come tutte le altre mamme a tirarlo su lo stesso.

Mio figlio è nato pochi giorni fa.

Quando l’ho visto per la prima negli occhi, mi è venuta in mente quella dottoressa che mi ha fatto passare mesi di ansia tutte le volte che andavo da lei. Ci andavo con un nodo alla gola.

Mio figlio è bello, è sano. Ormai è un lontano ricordo il viso di quella dottoressa e le sue parole non le dimenticherò mai.

Io so e capisco che i dottori devono parlare chiaro con i pazienti che hanno davanti, ma certe affermazioni non si possono sentire.

Mamme, mi raccomando. Ascoltate i dottori, ma ascoltate ancora di più il vostro istinto.

di mamma Monia

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