io sono straniera e così, dopo che anche lui se n'è andato via, sono rimasta sola, senza la mia mamma e senza il mio amore.Mi sentivo morire.
Lui mi chiamava, ma io non volevo sentirlo, finché un giorno mi sono messa in testa di venire in Italia e così ho fatto. Per me non era facile, dovevo venire da sola. Ma ce l'ho fatta. Quando sono arrivata l'ho incontrato, erano passati 2 anni dall'ultima volta che lo avevo visto, ma lo amavo ancora.
E in Italia la nostra storia continuò.
Dopo un anno siamo andati a convivere insieme, dopo due anni abbiamo voluto un figlio. Ci ha messo un po', ma a novembre 2010 sono diventa mamma di una bellissima bambina.
E andava tutto bene, fino a quando il 17 giugno 2012 viene mancare mio padre. Per me è stato di nuovo un brutto colpo. Bisogna accettare tutto quello che la vita ci offre e ho accettato anche questo immenso dolore.
A ottobre 2012, una buona notizia: sono incinta di nuovo. Ero felice, ma anche preoccupata: come farò con due figli così piccoli da sola? Ma mi sono detta: "Va bene. Io ce la posso fare. Per i miei bambini posso fare di tutto".
Una gravidanza perfetta, nessun problema fino al nono mese.
Ero ormai giunta alla 37esima settimana. Era una giornata stupenda, ma era anche il giorno dell'anniversario del mio papà e io non potevo neppure portargli un fiore.
Ero triste e avevo un forte mal di testa. Mi sono detta: "Passerà"... ma non smetteva. Decisi di prendere una tachipirina, ma nulla.
Oramai era passato un giorno, non ce la facevo più. Decisi di andare a PS. Mi visitano e per loro era tutto normale. Però decidono di non mandarmi a casa. Preferiscono aspettare che mi passi il mal di testa. Mi danno un'altra medicina più forte, ma non passa.
Alla fine mi hanno detto: "Signora, le facciamo una risonanza, per vedere"
"Va bene". Ho accettato.
Nel frattempo, mentre stavo aspettando l'esito della risonanza, vado in bagno e vedo delle perdite. Chiamo il dottore e nel giro di 5 minuti avevo 20 dottori intorno a me. Non capivo nulla... poi mi hanno detto: "Signora, bisogna fare un parto cesareo, ma non in maternità ma al c.t.o. Mi sentivo morire, avevo un'emorragia cerebrale e in caso qualcosa fosse andata male avrebbero dovuto farmi un intervento alla testa.
Erano le 7 di sera, ho chiuso gli occhi e ho pregato per i miei figli. A quel punto ho detto: "Possiamo andare" con il sorriso in bocca.
Loro mi hanno guardata. Come mai ero così serena? Non lo so neppure io...
Il 18 giugno alle ore 11 è nato il mio principe William. L'ho visto appena, faceva freddo in quella stanza, ma era uguale al mio carissimo papà. E lui è nato un giorno dopo il suo l'anniversario.
Anche a me per fortuna andò tutto bene. L'emorragia si fermò e dopo un giorno ho potuto godermi mio figlio.
Ora siamo una famiglia felice. Ho due bambini meravigliosi e un marito che amo. E il 28 dicembre ci siamo sposati con due figli sulle braccia.
Se ce lo fatto io, ce la possono fare tutti, credetemi.Grazie per avermi fatto raccontare la mia storia. Baci
di Joti
(storia arrivata per email a redazione@nostrofiglio.it)
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