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La mia piccola non ce l'ha fatta: aveva la trisomia 18, la trisomia 20 e l'idrope fetale

di mammenellarete - 30.01.2018 - Scrivici

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Fonte: Contrasto
La piccola oltre all'idrope fetale, aveva la trisomia 18 e la trisomia 20. Un caso rarissimo dove la piccola praticamente non avrebbe avuto compatibilità con la vita. Sono stati mesi duri, di lacrime e dolore. Mi fecero il raschiamento: ero alla 14esima settimana. Lei era piccola, ma l'amavo già.

Ho un bellissimo bimbo di quattro anni e mezzo e con mio marito non pensavamo ancora di farne altri: volevamo aspettare.

Nel gennaio 2017 ho avuto un ciclo un po' particolare che mi durò 2 settimane: qualcosa non andava. Per iniziare, feci un test di gravidanza e risultò subito positivo, allora contattai subito la mia ginecologa che mi controllò in breve tempo. Fece l'ecografia, ma essendo un minuscolo puntino, mi chiese di tornare qualche settimana dopo. Passarono le settimane e riandai in studio. Stavolta nel suo volto vidi preoccupazione... mi fece tornare la settimana successiva e quella preoccupazione diventò una certezza: il feto aveva l'idrope fetale. Mi mandò con urgenza il giorno stesso in un altro ospedale specializzato dove confermarono il tutto. Da lì l'inizio di un incubo: mesi di visite. Feci la traslucenza: anch'essa non dava alcun miglioramento.

Mi fecero fare la villocentesi: una visita dolorosa già di suo, ma con quelle settimane lì vissute in lacrime e ansia il dolore era triplicato. Purtroppo gli esiti non arrivano velocemente per questa visita e nel frattempo visto le lunghe attese di mia iniziativa sono andata dalla mia ginecologa. Il suo viso era sempre più serio: non sapeva cosa dirmi. Chiamò un altro medico che venne a farmi l'ecografia: dalle sue labbra le parole più agghiaccianti che potessi mai sentire: "Signora, mi dispiace, non c'è battito...".

Lì, io e mio marito siamo rimasti impietriti. Io non potevo smettere di piangere. La mia bambina non cercata, ma in quei mesi amata già dal primo battito, mesi di false speranze che l'idrope si riassorbisse come dicevano loro.

Passarono le settimane e arrivò il risultato della villocentesi: la piccola oltre all'idrope, aveva la trisomia 18 e la trisomia 20. Un caso rarissimo dove la piccola praticamente non avrebbe avuto compatibilità con la vita.

Sono stati mesi duri, di lacrime e dolore.

Pensare all'ecografia della traslucenza dove lei era bella attiva e vedere quella dove lei non aveva più battito. Immagini che ti segnano per sempre.

Mi fecero il raschiamento: ero alla 14esima settimana. Lei era piccola, ma l'amavo già.

Parlammo con le dottoresse che ci dissero che avremmo potuto riprovarci: purtroppo sono cose che succedono nella vita d tante donne. Io inizialmente non ero d'accordo nel riprovarci, ero troppo triste per pensare a una nuova gravidanza. Poi con mio marito abbiamo deciso di provarci di nuovo.

Passarono pochi mesi e io di nuovo incinta. Rientrare in ospedale dopo quel che era successo non è stato bellissimo, ogni ecografia è sempre un ansia.

Ora sono alla 33 settimana e manca davvero poco alla nascita del mio bimbo.

Vi ho scritto la mia storia, perché il mese scorso ho incontrato in ospedale una ragazza: le era successo quello che è successo a me ed era demoralizzata. L'ho incoraggiata a riprovarci.

Non bisogna dimenticare il bimbo o la bimba che si è perso, quello no. Loro saranno sempre parte di noi. Io ancora oggi ci penso e qualche lacrima mi scende. Fa male.

Però questo piccolo che ho in grembo mi sta dando una forza incredibile di andare avanti.

Lui, mio marito e il mio bimbo di quattro anni e mezzo sono stati il mio pilastro in tutti questi mesi. E se mi chiedono, io la femminuccia l'ho avuta. Non l'avrò stretta tra le mie braccia, ma lei in quel poco tempo è stata tanto per me.

Ringrazio di avere un marito fantastico e nel suo dolore si è dato forza per sostenere me...

di mamma Veronica

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