Quando si effettua e come?
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L'ecografia transvaginale viene comunemente associata agli esami del primo trimestre di gravidanza o nella sfera della fecondazione assistita.
Sempre più di frequente, invece, viene impiegata negli ambulatori di ginecologia durante la visita annuale di controllo o per identificare immediatamente eventuali anomalie già manifestate dalla paziente: donne con problemi di infertilità, perdite anomale causate da fibromi o polipi, amenorrea, sospetto di infezioni vaginali.
Può essere inoltre impiegata al termine del primo mese di gravidanza per evidenziare meglio e prima le immagini dell'embrione. In fasi successive della gravidanza, l'ecografia transvaginale può essere impiegata per verificare lo stato della cervice.
L'ecografia transvaginale viene effettuata in qualsiasi momento del ciclo e a vescica vuota, rendendo la preparazione all'esame pressoché nulla. La paziente si posizionerà supina sul lettino, ponendo le gambe sulle staffe. Il medico coprirà la sonda con una sorta di preservativo e cosparso di liquido sterile. La sonda viene quindi inserita nella vagina e direzionata con una mano, mentre l'altra premerà sulle zone interessate per ottenere le immagini necessarie all'analisi.
Il referto è disponibile dopo alcuni giorni o immediatamente, se la paziente si reca presso il proprio ginecologo privato che discuterà con lei direttamente tutto il quadro.
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