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Incinta con una cardiopatia congenita

di Nostrofiglio Redazione - 06.08.2013 - Scrivici

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Questa è la mia storia, una storia di forza, amore e determinazione! Sono mamma di uno splendido cucciolo di 13 mesi, bello come il sole!  Il 20 novembre del 2011 mi accorgo che una piccola vita batteva nel mio ventre. La gioia mia e di mio marito era enorme e insieme a noi quella delle nostre famiglie. Purtroppo sono nata con una cardiopatia congenita e all'età di 8 anni sono stata operata. All'inizio i medici non sapevano come gestire la mia cardiopatia, ma grazie alle nuove scoperte in campo medico, arrivò anche il mio momento: 8 ore di operazione a cuore aperto, 3 giorni di terapia intensiva, versamento pericardio dopo solo 2 settimane dall'intervento e conseguente drenaggio. Io e la mia famiglia abbiamo superato tutto alla grande e così la mia vita ha ripreso normalmente. Non mi sono mai limitata, ho sempre condotto una vita normale e ho goduto di ottima salute! I medici non mi hanno mai vietato di avere figli, ma

fino a quando non ho dovuto affrontare una gravidanza, non potevo immaginare come si vivesse da cardiopatica congenita incinta!

 

Ebbene si, durante la gravidanza la mia cardiopatia mi ha ripresentato il conto e così ho trascorso tutto il periodo di gestazione in casa, a letto! Nei primi 3 mesi di gravidanza mi stancavo anche solo a fare la doccia e così la mia famiglia è stata il mio cuore e le mie gambe.

 

I mesi centrali sono stati pesanti ma sicuramente più leggeri rispetti ai primi. Gli ultimi mesi, invece, sono stati impossibili in quanto mi sentivo imprigionata dal mio stesso corpo: avevo il fiatone solo per essere andata in bagno, non potevo parlare perché mi veniva il fiatone e convivevo con un senso di pesantezza sul petto. Ero terrorizzata perché avevo paura che mio figlio potesse avere il mio stesso problema (benché non sono malformazioni ereditarie) e infatti ogni mese facevano l'eco al cuore del bambino ed ogni volta io tremavo dalla paura.

 

Grazie a Dio, il cuore di mio figlio si è sviluppato bene e io non finivo mai di ringraziare il Signore per questo dono che ci stava facendo! Verso l'ottavo mese la stanchezza era diventata molto forte e così ho iniziato ad avere paura di non farcela a tornare quella che ero; questo pensiero mi assillava giorno e notte e spesso, senza farmi vedere da mio marito o dai miei genitori, piangevo di nascosto. Quando questi cattivi pensieri invadevano la mia testa, andavo ad aprire il cassetto dove tenevo conservati i vestiti del mio piccolo e alla vista di quei pagliaccetti piccoli e colorati, passava tutto! Immaginavo il mio bambino tra le braccia, provavo ad immaginare come sarebbe stata bella la nostra vita a tre e soprattutto sognavo sempre di noi.

 

Intanto, nonostante le difficoltà fisiche che incontravo, sono riuscita a completare gli ultimi 2 esami universitari e a scrivere la tesi perchè volevo laurearmi durante la sessione invernale (cosa che poi sono riuscita a fare) e non pensare ad altro che a mio figlio. Non vi dico che dramma salire tutte quelle scale prima di arrivare all'aula dove si svolgevano gli esami...

 

Il mio cardiologo mi ha detto da subito che mio figlio doveva nascere in anticipo, dalla 36° settimana e che avrei dovuto affrontare un taglio cesareo. Tutto questo non mi spaventava...d'altra parte durante la mia infanzia avevo visto cose ben più serie di un cesareo.

 

Il ginecologo, d'accordo con il cardiologo, ha fissato la nascita del mio piccolo per il 3 luglio, cioè alla 37° settimana! La mattina del 26 giugno inizio a sentirmi strana; accusavo un dolore all'altezza dell'osso sacro e la pancia ogni tanto si induriva. Dal momento che dal punto di vista ginecologico tutto è filato perfettamente liscio, non ho dato peso a quegli episodi tanto da non dire niente a nessuno. Verso l'1 di notte la pancia iniziava ad indurirsi sempre di più e così ho chiamato mio marito che, nell'agitazione mi ha chiesto di telefonare a mia madre.

 

Appena racconto l'episodio a mia mamma, lei allarmata ci dice di correre in ospedale perché potevano essere contrazioni. Chiaramente non me la sentivo di partorire nell'ospedale del mio paese perché lì non c'erano ne il mio cardiologo, ne il ginecologo che collaborava con il mio cardiologo.

 

Per arrivare all'ospedale dove doveva nascere mio figlio, ci volevano 2 ore di macchina... in 1 ora e mezza eravamo arrivati a destinazione. Il medico che per prima mi presta soccorso mi dice che avevo le contrazioni ma che non correvo alcun pericolo. Mi fa ricoverare e mi fa fare il tracciato di continuo. Alle 8 del mattino, finalmente, chiamo il mio cardiologo che mi dice di non preoccuparmi perché sarebbe stato lui a chiamare il ginecologo. Nel giro di pochi minuti, mi accompagnano in cardiologia e subito dopo torno in ginecologia per parlare con il prof che avrebbe eseguito il cesareo.

 

Dal punto di vista cardiologico andava tutto bene, la saturazione era ottima però non potevo rischiare un parto naturale ne tantomeno potevano bloccarmi le contrazioni con le medicine per non danneggiare il mio cuore. I due medici decidono di anticipare la nascita di mio figlio a 36 settimane e il ginecologo mi ha assicurato che il bimbo era sano e forte e non rischiava nulla.

 

Il 28 giugno 2012, alle 10.35 con taglio cesareo nasce il mio piccolo! Il cesareo è stato fantastico, il prof bravissimo e il mio cardiologo tanto tenero e sensibile (mi accarezzava continuamente). Appena il mio bimbo è nato, la dottoressa me lo ha avvicinato per farmelo baciare. Era bellissimo! E la mia vita, la mia esistenza, la mia ragione di vita!

 

Il piccolo lo hanno portato per le solite visite di routine e lo hanno trattenuto 1 giorno in incubatrice ma tutto andava alla grande! Subito dopo la nascita di mio figlio, il peso sul petto era passato, i miei polmoni si gonfiavano pienamente d'aria.

 

Il giorno dopo lo hanno portato in camera e lo hanno messo tra le mie braccia! Ero (e sono) la persona più felice dell'universo, quella piccola creatura di 2 chili e 400 grammi dipendeva da me, l'avevo creata io con tanto sacrificio ma con immensa gioia e con immenso amore! Io e mio marito eravamo al settimo cielo e non vedevamo l'ora di tornare a casa per cominciare la nostra vita a tre!

 

Il 2 luglio eravamo già a casa, stanchi ma tanto tanto felici del dono che Dio ci ha voluto fare!

 

Il mio amore è sano, vivace e intelligente e io sono tornata ad essere una persona normale che non sta ferma un secondo!

 

Spero che la mia storia serva di sostegno a tutte quelle donne nate con cardiopatia congenita: Il Signore sa cosa fare...con una mano toglie e con l'altra dà!

 

di Alba

 

(Messaggio arrivato per email a redazione@nostrofiglio.it)

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