Il primo dei distrubi menzionati è la salivazione eccessiva, tecnicamente è chiamata scialorrea, causata da nausea e vomito. La saliva viene prodotta dalle ghiandole salivari che in media secernono circa un litro e mezzo di saliva al giorno. Questo prodotto serve a deglutire meglio, a masticare con facilità e a rendere più facile la digestione. L’eccessiva produzione di saliva, in genere, scompare intorno al terzo mese di gravidanza ed è accompagnato dal cosiddetto ptialismo ossia la difficoltà a deglutire proprio per la presenza superflua di saliva. Tutti questi disturbi collegati, come anche la nausea ed il vomito sono probabilmente causati dalla presenza di un ormone prodotto dalla placenta, ossia la gonadotropina corionica (HCG) che è l’ormone dosato nei test di gravidanza e che compare solo fino a circa il terzo mese di gestazione per poi diminuire i suoi livelli. Il disturbo dell’eccessiva salivazione può essere anche causato da infiammazioni alla bocca, come stomatiti e gengiviti ed, inoltre, da dolori ai denti e carie dentarie. Non tutte le donne soffrono di ipersalivazione, ma per quel circa 5% di cui ne soffre, è indicato mangiare yogurt fresco, masticare caramelle, biscotti o tronchetto di liquirizia che aiuta a contrastate questo disturbo.
Il secondo tra i disturbi più antipatici è l'aerofagia, causata dall’eccessiva introduzione di aria nello stomaco o dal peso che il feto esercita sullo stesso, e può portare a dolori addominali e a casi di flatulenza.
Il bruciore di stomaco, anch'esso causato dalla crescita dell'utero, si manifesta con una pressione intra-addominale che si avverte quando ci si china o alla difficoltà a digerire alcuni cibi.
È consigliabile assumere sempre una posizione corretta sulla schiena e non dimenticare un'alimentazione sana. Se l’acidità di stomaco è molto accentuata, allora si può ricorrere ad antiacidi privi di sodio.