Gli studiosi hanno ricordato come in bocca risiedano circa 700 specie di batteri e come un problema comune come la gengivite possa aumentare di molto la concentrazione di batteri con una conseguente facilitazione al passaggio di questi dalla bocca della donna in gravidanza alla placenta attraverso il sangue.
Esperimenti condotti su alcuni topi femmina hanno confermato le tesi sostenute dal dottor Fardini, evidenziando come un gruppo eterogeneo di batteri, originari della cavità orale, aveva colonizzato la placenta delle cavie. Sono altresì stati notati effetti negativi sulla gestazione come parti pretermine, per cui gli scienziati hanno associato questi eventi a manifestazioni simili negli esseri umani. «Questo studio fornisce una prima idea della diversità dei batteri orali associati con l’infezione intrauterina - ha dichiarato il responsabile della ricerca (laStampa.it). Sulla base dei nostri risultati abbiamo postulato che le terapie parodontali mirate a ridurre il carico batterico totale della cavità orale della madre possono essere efficaci nel migliorare gli esiti delle nascite».
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