Il test di Coombs può essere fatto in maniera diretta o indiretta:
- Il test di Coombs diretto si effettua lavando i globuli rossi del paziente mettendoli in relazione con un siero (detto siero di Coombs) che contiene anticorpi in grado di reagire con anticorpi umani di tipo IgG. I risultato positivo indica che nel sangue del paziente sono presenti anticorpi tipo IgG legati ai globuli rossi e che quindi possono essere responsabili dello loro lisi (detta emolisi).
- Nel test di Coombs indiretto il siero del paziente viene messo a contatto con globuli rossi di tipo noto e quindi con il siero di Coombs. Un risultato positivo indica che nel sangue del paziente sono presenti anticorpi tipo IgG.
donne in gravidanza
detta eritoblastosi fetale
Questo scenario è possibile quando il neonato ha il sangue Rh positivo (ereditato dal padre) e la madre Rh negativo: in questo caso l'organismo della mamma crea degli anticorpi al sangue del figlio, i quali attraverso la placenta potrebbero distruggere i globuli rossi del bambino.
Attraverso il test di Coombs si riconosce l'incompatibilità in tempo e si possono monitorare e prevenire complicazioni. In generale questo tipo di analisi si fa nel primo trimestre e prima della sedicesima settimana di gravidanza.
Se i genitori sono entrambi Rh negativi non ci saranno problemi, e non sarà necessario ripetere il test, perché il figlio sarà anch'esso Rh negativo. Se la mamma è Rh positivo si farà durante il primo e il terzo trimestre. Nelle donne Rh negativo deve essere ripetuto ogni mese per poter monitorare la situazione e escludere complicazioni fetali.
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