Era il 1991 e a quei tempi l'ecografia non era come quelle di oggi. Io ero incinta per la seconda volta e, avendo già un maschietto, avrei voluto una femminuccia.
All'epoca credo che feci tre o quattro ecografie in tutto e tutte le volte mi dissero che era una bambina. Figuratevi la felicità... Fu una gravidanza bellissima fino alla fine.
Avevano previsto un cesareo programmato: giunse la mattina del 3 settembre e alle ore 9,40 entrai in sala operatoria. Il mio ginecologo mi diede un buffetto in faccia e mi disse: "Dai che tra pochi minuti avrai la tua bambolina tra le braccia".
Nome scelto? Si sarebbe chiamata Veronica. Dopo qualche ora mi risvegliai dall'anestesia e venne il mio medico con una faccia non so di che colore. Mi disse: "Signora è nato un bambino". All'inizio ero un po' delusa, ma poi, dopo essere venuta a sapere quello che era successo in sala operatoria, ringraziai Dio.
Mentre mi facevano il cesareo, qualcosa era andato storto. Non so chi avesse sbagliato, ma con il bisturi recisero lievemente la testa di mio figlio: otto punti, appena nato. Per fortuna era girato di schiena altrimenti lo avrebbero tagliato sul volto. Oggi il mio Simone ha 28 anni ed è un ragazzone di un 1,89 e sta benissimo.
di Maria Teresa
(Storia arrivata come messaggio privato sulla nostra pagina Facebook)
Vuoi mandarci la tua storia? Scrivici a redazione@nostrofiglio.it
Parto cesareo, tutto quello che devi sapere
Le statistiche parlano chiaro: il ricorso al cesareo è sempre più frequente. Ma quando l’intervento è davvero necessario? Quali i vantaggi e gli inconvenienti del ricorso al bisturi? E poi, chi ha già partorito con il cesareo è automaticamente destinata ad un secondo intervento?
Lo abbiamo chiesto a Stefano Bianchi, direttore dell'unità di ginecologia e ostetricia dell'Ospedale San Giuseppe di Milano e prof associato all'Università di Milano.
PARTO CESAREO: QUANDO SERVE DAVVERO
PARTO CESAREO: COME SI FA E QUALI RISCHI COMPORTA
PARTO CESAREO O PARTO NATURALE?
PRIMO PARTO CON CESAREO. E IL SECONDO?
CESAREI IN AUMENTO, NON SOLO IN ITALIA “È un dato di fatto che a partire dagli anni ’70 il ricorso al cesareo è aumentato notevolmente non solo in Italia, ma in tutti i Paesi dove si è avuta la possibilità di farlo” mette in evidenza il prof. Stefano Bianchi. “Ne è dimostrazione il fatto che il fenomeno è ‘esploso’ recentemente in Cina, che sta progredendo verso un sistema sanitario-assistenziale più moderno: secondo dati dell’OMS, dal 4,9% di cesarei registrati nel 1993/94 si è arrivati al 20,4% del 2001/02.
Ed effettivamente in ogni parte del mondo il passaggio da una società ‘rurale’, in cui i bambini nascevano in casa o in strutture ospedaliere molto piccole, ad una società urbanizzata, caratterizzata dalla presenza di servizi sanitari più all’avanguardia, ha fatto riscontrare sempre un aumento dei parti cesarei”.
CONTINUA A LEGGERE: Parto cesareo, tutto quello che devi sapere