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Epidurale, un parto senza dolore

di mammenellarete - 10.04.2012 - Scrivici

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L’epidurale è una tecnica di anestesia locale che si è molto sviluppata negli ultimi anni in tutta Europa, perché permette di vivere l’esperienza del parto naturale senza le angosce del dolore del travaglio e dell’espulsione. Viene praticata a travaglio già in atto, quando si raggiungono i 6/7 cm di dilatazione, e consiste nell’iniezione di un farmaco tra due vertebre della spina dorsale, dove viene posizionato un tubicino, da cui è possibile effettuare altre iniezioni durante il parto, se necessario. Dal momento in cui avviene l’iniezione, la donna sente immediatamente un profondo sollievo e non sente più il dolore delle contrazioni, pur comunque avendo la precisa percezione del loro arrivo e di quello che sta succedendo intorno. Essendo un’anestesia locale, tutti gli arti del corpo sono perfettamente funzionanti, gambe comprese, e questo permette di vivere il momento del parto con maggiore consapevolezza, senza la paura del dolore.

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Vantaggi:

  • permette di vivere l’esperienza del parto naturale in modo più sereno, alleviando la sensazione del dolore del parto, che spinge tante donne a richiedere un taglio cesareo;
  • garantisce lucidità e maggiore presa di coscienza della donna, che può contribuire al parto in maniera più attiva ed efficace;
  • consente una ripresa dopo il parto molto più veloce (se non ci sono complicazioni, si è in piedi già dopo 5/6 ore).

Svantaggi:

  • è ancora poco diffuso in italia, In molti ospedali ancora non viene effettuato, in molti altri è a pagamento o non viene garantita la presenza dell’anestesista 24 ore su 24.
  • ci sono minimi rischi di paralisi permanenti, ma è un caso ormai molto raro che questo avvenga;
  • non garantisce l’immunità dal dolore al 100%, perché il farmaco viene somministrato quando l’utero è dilatato di 6/7 cm e quindi inevitabilmente la donna dovrà sopportare un periodo di dolore, variabile da donna a donna, per raggiungere tale dilatazione, prima di essere sottoposta all’epidurale;
  • c’è il rischio di non riuscire a sentire l’arrivo delle contrazioni e quindi non sapere quando spingere o, al contrario, di non percepire affatto i benefici dell’epidurale. La differenza la fa l’anestesista, quando sceglie la quantità di farmaco da iniettare, che deve essere adatto alle caratteristiche fisiche della persona: se esagera con le dosi, si rischia di non sentire più gli arti inferiori e non avere la percezione delle contrazioni; viceversa, se la dose è troppo bassa, l’effetto analgesico può essere completamente nullo;
  • può provocare infiammazioni alla spina dorsale, causando dolori alla schiena percepibili anche a distanza di mesi.

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