Messersmith e la sua squadra hanno constatato che alcune di queste lacerazioni si auto-riparano, ma per altre sarebbe necessaria una sorta di collante biocompatibile, in grado di sigillarle. Così, la scelta è caduta sulla cozza e la sua colla che, come dimostrano analisi chimiche, deve la sua forza ad una classe unica di proteine che contengono un'alta concentrazione di diidrossifenilalanina (DOPA).
Sulla base di tali scoperte, gli scienziati hanno creato due soluzioni: un polimero sintetico contenente DOPA e una sostanza che funge da catalizzatore. Tali soluzioni sono state testate, a confronto con altre sostanze, su membrane fetali in vitro in cui erano stati praticati fori. I risultati finali hanno incoronato come sigillante migliore quello a base di DOPA, sia per la sua capacità riparativa che per la scarsa tossicità.
Dato tale esito positivo, allora, la squadra della Northwestern University si appresta ora allo step successivo, cioè l'utilizzo del collante in questione su cavie animali.