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Ritardo di crescita fetale. Ma dopo tre spinte mia figlia è venuta al mondo sana (e di quasi 3 kg)

di mammenellarete - 28.10.2019 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
La mia gravidanza andò bene, finché il ginecologo mi disse che la bimba cresceva poco. Portai avanti la gravidanza con tanta paura per la bimba e a 38+6 settimane incominciarono i primi indurimenti di pancia. Al momento del parto, dopo la rottura delle membrane da parte dell'ostetrica, dopo tre spinte, nacque lei, mia figlia, 2.920 kg di amore.

Il 25 settembre 2017 scoprii di essere in dolce attesa. Fu una gravidanza desiderata e arrivata al primo colpo. Mi sentii bene fin da subito, mai una nausea, mai un dolore mai niente.

Scoprii di aspettare una femminuccia ed ero al settimo cielo (avevo già il maschietto). Le ecografie furono perfette fino alla morfologica, durante la quale il ginecologo che mi visitò mi disse che la mia bambina aveva la testa più piccola, femore quasi nella norma e addome piccolo. In totale, era più piccola di 10 giorni.

Guardò tutte le ecografie precedenti ed erano nella norma, solo che la bimba aveva avuto questo blocco di crescita. Dopo una settimana avevo appuntamento con il mio ginecologo e anche lui confermò che la bambina aveva avuto un blocco. Mi disse di farmi delle punture e basta senza darmi altre spiegazioni.

Le sue parole non mi rassicurarono, così chiamai e presi appuntamento con un'altro ginecologo. Quest'ultimo fu più scrupoloso e mi disse di non preoccuparmi e che l'importante era che la bambina cresceva, anche se di poco. Lui mi mandò da un altro ginecologo per la flussometria.

Dopo qualche settimana feci la flussometria ed era tutto okay, anche se la bambina era lo stesso piccola. Continuai la gravidanza con tanta paura per la bimba. A 38+6 settimane incominciarono i primi indurimenti di pancia. Ma io ero tranquilla perché secondo me non era ancora l'ora di partorire.

Andai in ospedale alle 22:30 solo per far contenta mia mamma e il ginecologo mi disse: "Sei in travaglio, sei già di tre centimetri". Mi chiese se sapevo che la bambina era piccola e mi disse che per lui non toccava i 2.600 kg. Gli risposi che lo sapevo.

Andammo in sala travaglio: io non sentivo nulla, nemmeno un dolorino, tant'è vero che mi facevo le foto, ridevo e scherzavo con l'ostetrica.

A mezzanotte avevo qualche dolore più forte, ma la bambina era ancora alta.

Allora l'ostetrica decise di aiutarmi rompendomi le membrane e aiutando la bambina a scendere. Appena fece questa manovra sentii subito la sensazione di dover spingere, corremmo subito in sala parto e vidi mio marito che era davanti la porta. Gli dissi di mettersi subito la tunica che perché stava nascendo.

Infatti appena mi sdraiai, dopo tre spinte, nacque lei, 2.920 kg di amore. È stato stupendo vedere mio marito con gli occhi pieni di gioia, perché al parto del primo bambino non aveva potuto assistere. Era ed è l'uomo più felice del mondo. Rifarei tutto per i miei bambini. I dolori del parto sono forti, ma, è vero, quando senti la loro vocina, dimentichi tutto.

di Agata

(storia arrivata all'email di redazione)

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Ritardo di crescita fetale: che cos'è, come si interviene, quali sono le prospettive per il futuro

Iugr, che cos'è? Un feto che non cresce come dovrebbe. È questa, in sintesi, la definizione di ritardo (o restrizione) di crescita intrauterino, in sigla Iugr. A volte, l'espressione è usata come anche come sinonimo di feto piccolo per età gestazionale – i medici parlano di Sga (Small for Gestational Age) – ma in realtà si tratta di due condizioni differenti.


“Un bambino piccolo per età gestazionale è un bambino che alla nascita presenta un peso inferiore al decimo percentile di riferimento rispetto all'epoca gestazionale in cui viene al mondo (per esempio un bambino che nasce a 40 settimane di 2,4 kg). Non è detto però che questo peso basso sia la spia di qualche problema: potrebbe essere un fatto costituzionale” spiega la professoressa Irene Cetin, direttrice del reparto di ostetricia e ginecologia dell'Ospedale dei bambini Buzzi di Milano, tra le massime esperte in Italia di ritardo di crescita fetale. CONTINUA A LEGGERE: Ritardo di crescita fetale: che cos'è, come si interviene, quali sono le prospettive per il futuro

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