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Abbiamo cercato un figlio da giovanissimi per dimostrare che il nostro era un grande amore

di mammenellarete - 23.08.2017 - Scrivici

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Fonte: Ipa
Ci siamo fidanzati molto giovani: io avevo 13 anni e lui 14. Ma dopo una lite i miei genitori mi vietarono di vederlo. Noi ci amavamo troppo, così cercammo un figlio. Rimasi incinta che avevo 16 anni. Purtroppo però la gravidanza non andò bene ed ebbi un aborto spontaneo. Non ci arrendemmo e ora sono mamma di tre bambini.

Ciao sono una mamma di 21 anni con tre figli. Vi racconto la mia storia:

Io e mio marito ci siamo conosciuti giovanissimi, io avevo 13 anni e lui14, fu un colpo di fulmine.

La nostra storia procedeva bene, fino a quando lui non litigò con mia madre.

E da quel giorno lei mi proibì di uscirci insieme.

Ci separammo per nove mesi, ma il nostro legame era troppo forte.

Così dopo un po' abbiamo ripreso a vederci. Anche se i miei genitori non volevano assolutamente e facevano di tutto perché non lo incontrassi.

Ma noi eravamo tanto innamorati. Allora pensammo che con un figlio avrebbe risolto la situazione e i miei si sarebbero rassegnati.

Quando dissi a mia madre che ero incinta avevo solo 16 anni.

Lui venne a casa mia, l'affrontammo insieme e le dicemmo che avevamo intenzione di tenere il bambino. Mia madre all'inizio la prese un po' male, ma alla fine si tranquillizzò. Il mio terrore era però dirlo a mio padre, sono l'unica figlia femmina, chissà come avrebbe reagito.

Io stavo malissimo al pensiero di come avrebbe reagito.

Arrivò il momento, c'era tutta la mia famiglia: i miei zii, i miei cugini e i miei fratelli. Quando glielo dissero lui iniziò a piangere e chiese di me; io ero giù che aspettavo con mia cugina, ma avevo dei dolori terribili alla schiena e alla pancia. Quando salii in casa, lui mi vide e mi abbracciò. Allora mi tranquillizzai, ma comunque non mi sentivo bene.

Andai in bagno e guardai le mie mutande: erano piene di sangue.

Arrivai all'ospedale, mi visitarono e mi dissero: "signorina lei ha avuto un aborto spontaneo". Io iniziai a piangere. Mio cugino e mia mamma mi abbracciarono e il dottore mi confortò: "dai, dai che è giovane ne avrà altri".

Chiamai il mio ragazzo e lo feci venire all'ospedale.


Lui piangeva come un bambino, la gente nella stanza dove mi avevano ricoverato, perché dovevo fare il raschiamento, ci guardava e piangevano insieme a noi, ma nello stesso tempo ci davano conforto.

Usciti dall'ospedale, mio marito e mio padre si diedero la mano e fecero pace.


Dopo sette mesi che riprovavamo ad avere un figlio, finalmente la grande notizia: ero incinta, mia madre era felicissima e anche il mio papà.
Il 27 agosto del 2013, dopo due giorni in sala travaglio, alle ore 23:05, nacque la mia prima bimba Angelica, l' amore della mia vita: un pulcino di 3,650 kg per 52 cm, un parto lungo, ma indimenticabile.
L'anno dopo, io a 18 anni e lui 19: ci sposammo. Fu un giorno meraviglioso.


Volevamo dare alla piccola un fratellino o una sorellina. E nel 2015 rimasi di nuovo incinta. Dopo un parto indotto, perché non c'era più liquido amniotico, nacque Emanuel, un pulcino di 3,450kg per 50cm un parto veloce e sempre indimenticabile.
Poi dissi basta due figli bastano ed avanzano.

Quindi iniziai a prendere la pillola.
Ma nell agosto 2016 stavo malissimo: nausee, giramenti di testa e mi sentivo sempre stanchissima.
Allora mio marito mi disse: "tu sei incinta, ti si vede dagli occhi".

Comprammo un test di gravidanza e sì: uscirono le due linee, per sicurezza ne feci anche un altro, ma anche quello dava positivo.

Fu così che il 29 aprile del 2016 nacque la cicciona di casa: un pulcinone di 3,890kg per 53cm.
Un parto velocissimo e meno doloroso degli altri ma allo stesso tempo indimenticabile.

Storia di una mamma edita dalla redazione.

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