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Il primo mese del neonato: 7 cose che ho imparato

di Miralda Colombo - 20.02.2014 - Scrivici

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Pochi giorni fa abbiamo soffiato sulla candelina del suo primo complimese. Un traguardo, certo. Per Edo ma soprattutto per noi. Non succede spesso di festeggiare il complimese. Pensateci un attimo, quando vi è capitato? Potete contare le occasioni su poche dita. Il primo innamoramento, non importa se corrisposto o no. Il primo mese di matrimonio e guai a Lui se non si è appuntato la cosa come fosse un’occasione da anniversario d’argento. Personalmente ricordo ancora dei fiori e il benvenuto scoppiettante della moka in cucina per una colazione da manuale.

E il primo mese del vostro bambino, una sorta di felicità da compleanno mista a un’ebbrezza da sopravvissuti.

Difficile dimenticare il complimese di Alice, la mia prima figlia. Ero stanca, innamorata, stordita e sospesa fra i suoi pianti, interminabili, e quel motivetto che fa “I will survive”. E cosciente che la mia vita era stata rivoluzionata, un po’ come se mi avessero dato un colpo in testa, lasciandomi terribilmente nostalgica del prima ma irrimediabilmente felice e legata a maglie strette al dopo.

Ovviamente i complimesi dei bebè successivi, secondi o terzi, sono speciali quanto il primo ma diversi. Perché sai che la tua vita sarà raggiunta da un uragano ma che, dopotutto, sopravviverai all’onda lunga e ci sarà un tempo in cui “...tu sei la mamma e non dormi mai” finirà. La prima volta però nessuno te lo dice o, se te lo dice, fatichi a crederci.

Eppure i primi 30 giorni di Edo sono stati nuovi. Forse perché è il mio primo piccolo Lui dopo due girls. Forse perché un neonato è sempre un incanto col suo essere ancora sospeso fra cielo e terra. Forse perché alla fine ogni bambino è naturalmente, sorprendentemente e, aggiungerei, meravigliosamente unico, anche se non è il primo.
Forse perché corri ancora alla ricerca di rimedi per pianti e coliche più salva speranza “passerà” che altro.

Nell’ordine sparso dei primi 30 giorni del mio bambino ho imparato:

1 - non esistono netti confini fra caos e routine, inutile ostinarsi a cercare di imporre i nostri ritmi. Nanna, sonno e fame si succedono in un modo che non possiamo decifrare

2 - il suo primo sorriso ha il potere di cancellare una notte insonne mentre cercate con un’espressione idiota di scatenarne un altro

3 - le coliche hanno conseguenze terribili sul vostro umore e vi spingono ad azioni insensate: dalla ricerca in rete di soluzioni per lo più inutili a camminamenti e danze per il salotto a ritmo stonato.

Io mi sono rassegnata: prima o poi passeranno, “crossing le fingerees” che sia più prima che dopo. Piesse: granuli omeopatici, fermenti lattici &co servono sì, ma solo a voi

4 - c’è sempre qualcuno che al primo gemito e pianto sarà pronto a dirti “Non avrà fame?”, anche se lo hai allattato fino a un minuto fa

5 - il tepore e il profumo di un neonato hanno il potere di stregare e scatenare dipendenza. Arrendetevi e lasciate fare

6 - accettiamo la nostra fragilità e godiamoci questo nuovo mondo che abbiamo nelle nostre mani

7 - solo per le mamme di piccoli Lui, attenzione al cambio pannolino: non fatevi sorprendere da spruzzi e getti improvvisi, non son cose belle.

E nei suoi primi 30 giorni Edo ha imparato che alzare i toni riesce ad allontanare le sorelle, soprattutto la più piccola e molesta, avvicinare la mamma, quella morbida di latte, far correre il papà, capace di gesti delicati e racconti improbabili. Dopotutto questa vita piena di frustrazioni, rumorosa e inondata di luce, non è così male.

Dal magazine, il primo anno di vita del bambino

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