E il primo mese del vostro bambino, una sorta di felicità da compleanno mista a un’ebbrezza da sopravvissuti.
Difficile dimenticare il complimese di Alice, la mia prima figlia. Ero stanca, innamorata, stordita e sospesa fra i suoi pianti, interminabili, e quel motivetto che fa “I will survive”. E cosciente che la mia vita era stata rivoluzionata, un po’ come se mi avessero dato un colpo in testa, lasciandomi terribilmente nostalgica del prima ma irrimediabilmente felice e legata a maglie strette al dopo.
Ovviamente i complimesi dei bebè successivi, secondi o terzi, sono speciali quanto il primo ma diversi. Perché sai che la tua vita sarà raggiunta da un uragano ma che, dopotutto, sopravviverai all’onda lunga e ci sarà un tempo in cui “...tu sei la mamma e non dormi mai” finirà. La prima volta però nessuno te lo dice o, se te lo dice, fatichi a crederci.
Eppure i primi 30 giorni di Edo sono stati nuovi. Forse perché è il mio primo piccolo Lui dopo due girls. Forse perché un neonato è sempre un incanto col suo essere ancora sospeso fra cielo e terra. Forse perché alla fine ogni bambino è naturalmente, sorprendentemente e, aggiungerei, meravigliosamente unico, anche se non è il primo.
Forse perché corri ancora alla ricerca di rimedi per pianti e coliche più salva speranza “passerà” che altro.
Nell’ordine sparso dei primi 30 giorni del mio bambino ho imparato:
1 - non esistono netti confini fra caos e routine, inutile ostinarsi a cercare di imporre i nostri ritmi. Nanna, sonno e fame si succedono in un modo che non possiamo decifrare
2 - il suo primo sorriso ha il potere di cancellare una notte insonne mentre cercate con un’espressione idiota di scatenarne un altro
3 - le coliche hanno conseguenze terribili sul vostro umore e vi spingono ad azioni insensate: dalla ricerca in rete di soluzioni per lo più inutili a camminamenti e danze per il salotto a ritmo stonato.
Io mi sono rassegnata: prima o poi passeranno, “crossing le fingerees” che sia più prima che dopo. Piesse: granuli omeopatici, fermenti lattici &co servono sì, ma solo a voi
4 - c’è sempre qualcuno che al primo gemito e pianto sarà pronto a dirti “Non avrà fame?”, anche se lo hai allattato fino a un minuto fa
5 - il tepore e il profumo di un neonato hanno il potere di stregare e scatenare dipendenza. Arrendetevi e lasciate fare
6 - accettiamo la nostra fragilità e godiamoci questo nuovo mondo che abbiamo nelle nostre mani
7 - solo per le mamme di piccoli Lui, attenzione al cambio pannolino: non fatevi sorprendere da spruzzi e getti improvvisi, non son cose belle.
E nei suoi primi 30 giorni Edo ha imparato che alzare i toni riesce ad allontanare le sorelle, soprattutto la più piccola e molesta, avvicinare la mamma, quella morbida di latte, far correre il papà, capace di gesti delicati e racconti improbabili. Dopotutto questa vita piena di frustrazioni, rumorosa e inondata di luce, non è così male.
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