di ricevere il dono di diventare madre.
Finalmente "positivo"! Ero emozionata. Piangevo, ma avevo anche tanta paura: sarei stata una brava mamma?
Nel frattempo mi godevo la mia dolce gravidanza. Dentro di me batteva un cuoricino, un bel maschietto, il mio Leonardo Pio.
A fine termine facevo controlli ogni 2 giorni per il poco liquido, ma i dottori dicevano che il bimbo stava bene e che si dovevano aspettare i dolori.
Il 26/11/13 avevo visita + tracciato: avevo le contrazioni anche se io non sentivo nulla.
La dottoressa disse: "Siamo a buon punto, ritorna domani e indurremo il parto".
A causa della lontananza dell'ospedale, mio marito chiese il ricovero quel giorno stesso e per fortuna la dottoressa acconsentì.
Nel pomeriggio mi sentivo strana, sudavo e mi sentivo confusa. Pensai: "Sarà il troppo caldo e poi a me l'ospedale mette sempre un po' di agitazione".
Mi misero a fare il tracciato: Leonardo Pio era tranquillo, ma subito dopo il suo cuoricino cominciò a battere sempre meno.
Chiamarono il dottore: per lui il bambino cominciava a spingere e schiacciava il cordone. Ma non era così, lo rifece per la seconda volta.
Ero disperata, piangevo e stavo male fisicamente. Ho avuto solo la forza di pregare il dottore per fare il cesario d'urgenza.
Il dottore vide la gravità. Mi visitò ed ero dilatata di 5 cm senza dolori, ma il cuoricino del mio bambino non batteva più e il mio piano piano stava perdendo colpi.
Leonardo Pio è nato, ma non respirava più aveva bevuto meconio, io chiedevo del mio bambino, ma nessuno mi dava risposta, nemmeno in faccia mi guardavano.
Che fare? Pregavo, pregavo di prendere me, ma non lui. Lui no. Un fagottino tanto desiderato.
Mi portarono nella stanza: io non avevo visto mio figlio, ma mio marito sì. Gli fece un video e me lo portò.
E' stato un brutto colpo: il mio bambino era intubato, pronto per essere trasferito in un'altra struttura ospedaliera. Aveva solo 2 ore di vita e combatteva fra la vita e la morte.
Nel frattempo passava in continuazione il primario. Mi diceva sempre che il bambino stava bene e che il peggio era passato.
Il 29/11/13 mi dimettono. Ero emozionata: la sera avrei visto il mio piccolo tesoro.
Arrivai lì. I medici mi spiegarono la situazione. Non riuscivo a capire, ma poi lo vidi. Era pieno di tubi da tutte le parti del corpo, messo in ipotermia.
Mi scoppiò il cuore, dovevo essere io al posto suo e lui doveva essere fra le braccia del suo papà.
Mi buttai nella depressione: non mangiavo più, non volevo vedere nessuno, volevo morire.
Poi mio figlio mi ha dato la forza di lottare. Sì, lottare insieme a lui.
Tutte le sera andavamo da lui. Mi sentiva anche se in ipotermia. Era sedato, ma io gli parlavo e gli cantavo le canzoni. Lui rideva. Io pregavo. Pregavo che qualcuno aiutasse mio figlio.
Leonardo Pio combatteva più che mai, ogni giorno galoppava sempre più e piano piano vennero le belle notizie.
"Vostro figlio è un guerriero e qui si parla di miracoli". Così disse la dottoressa. Per loro il bambino sarebbe morto.
1 mese di angosce, paure, sofferenze e finalmente il 20/12/13 arriva a casa con mamma e papà.
Avevamo tanta paura, piangevo, ma grazie a mio marito ce l'ho fatta. Abbiamo superato tutte le paure insieme.
Mio figlio mi ha cambiata in meglio e lo ringrazierò a vita.
Loro sono piccini, ma hanno una forza indescrivibile. Noi grandi tutta questa forza non ce l'abbiamo....
Questo dolore sarà indimenticabile.
Non so se un giorno regalerò una sorellina/fratellino, ma una cosa è certa: sono una mamma con un figlio che ha lottato.
Lui è il nostro guerriero e saremo sempre vicino a lui.
E' la nostra vita.
Devo dirlo: mio figlio, un guerriero nato 2 volte...
di Laura
(storia arrivata sulla nostra pagina facebook)
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