la presenza di una formazione transonica vicino alle ovaie . Era necessario fare una morfologica di secondo livello. Da quel giorno sono iniziate una serie di ansie e preoccupazioni che sembravano non finire mai.
Prenotammo la visita a Pisa da una professoressa molto brava che ci confermò la presenza di questa formazione al di sotto dell'ilo epatico. Mi fece fare subito esami del sangue e ci prenotò per una consulenza genetica per poter escludere varie malattie tra cui la fibrosi cistica. Mi rifiutai di fare l'amniocentesi.
Le analisi andarono bene e la consulenza genetica sembrava escludere varie malattie. Le visite ecografiche continuarono e la cisti cresceva col crescere della bambina. Mi spiegarono che la maggior parte delle volte queste formazioni potevano riassorbirsi prima del parto o scomparire dopo la nascita della bambina: non è stato così nel mio caso.
Quando Matilde è nata la cisti era sempre lì e misurava 2,5 cm di diametro. Fui trattenuta in ospedale per 6 giorni perché i medici dovevano capire che cosa fosse quella formazione, non potevano stabilirlo con certezza, ma era inerente al fegato.
Una volta a casa mi dissero di controllare il colore delle feci e di preoccuparmi se ci fossero stati episodi di vomito. I mesi passavano e Matilde tra una visita e l'altra cresceva bene; a Pisa ci spiegarono che la bambina aveva una cisti in prossimità del coledoco e che avremo dovuto operarla a Brescia entro l'anno di vita. Andammo così a fare una colangiorisonanza a Brescia che ci confermò la presenza di questa cisti che nel frattempo era cresciuta, parlammo con il professore che avrebbe dovuto fare l'intervento e ci disse che se tutto proseguiva come doveva ci saremo rivisti a fine estate.
Una notte di fine maggio la mia bambina stava male, era lamentosa e non riusciva a dormire. Nel mio cuore mi sentivo che c'era qualcosa che non andava, così la mattina seguente andammo a Pisa al pronto soccorso dopo un episodio di vomito a getto.
Fecero un'ecografia e il mio compagno si accorse subito che la cisti era triplicata. Mi trattennero per la notte in ospedale e saremo dovuti andare a Brescia il giorno dopo.
La nottata fu tremenda, Matilde ha sofferto tantissimo tanto che abbiamo dovuto darle qualcosa per il dolore. Io ero distrutta, non ce la facevo più a sentirla piangere, volevo che finisse tutto al più presto. Erano due giorni che non dormivo e Matilde stava meglio solo se la tenevo in braccio. Il giorno dopo ci hanno portato in elicottero a Brescia dove Matilde è stata operata per la rimozione della cisti e del coledoco. L'operazione è durata 7 ore. Non so dove ho trovato le forze per farcela, ma alla fine siamo riusciti a buttarci alle spalle questa orribile esperienza.
Adesso posso finalmente godermi la mia piccola che come dice la mia cognata è nata due volte! Finalmente sta bene e quei pianti improvvisi di dolore sono un lontano ricordo.
Voglio con questo racconto far capire a tutte le mamme che noi siamo speciali e che siamo fondamentali in momenti come questi. Tutti intorno a noi possono crollare, ma noi dobbiamo tener duro e far forza ai nostri piccoli per affrontare queste dure prove. Anche se pensate di non farcela, e vi giuro che io l'ho pensato, nel momento in cui serve riusciamo a trovare quella forza e quel coraggio che mai avremo pensato di avere!
Un abbraccio a tutte voi e un in bocca a lupo per tutto!
di Erica
(storia arrivata sulla nostra pagina Facebook)
Storie correlate:
Ti potrebbe interessare:
- 10 consigli per la mamma serena
- Primo soccorso pediatrico
Hai anche tu una storia da raccontare? Scrivi a redazione@nostrofiglio.it oppure scrivila direttamente nella sezione Le vostre storie del forum di nostrofiglio.it!