Quando un genitore si esprime dicendo “mio figlio non dorme” spesso intende dire che il proprio bambino si sveglia continuamente durante la notte e che i periodi di sonno ininterrotto sono molto brevi. Uno dei motivi più frequenti per cui viene richiesta una consulenza sul sonno è, appunto, legato ai continui risvegli notturni del piccolo.
Il sonno segue lo sviluppo del bambino e per quanto un neonato quando nasce sa già dormire, il suo ritmo sonno-veglia non è ancora “maturo”. I cicli di sonno di un bambino sono più brevi e pertanto più numerosi di quelli di un adulto e si caratterizzano per una quantità maggiore di sonno leggero.
Generalmente, alla fine di ogni ciclo di sonno si verifica un risveglio. L’adulto ha imparato a concatenare le sue fasi di sonno e se anche si sveglia nel passaggio da un ciclo di sonno ad un altro, spesso non ne ha memoria. Un neonato prodigio potrebbe saper fare altrettanto, ma la maggior parte, durante i risvegli notturni, ha necessità della presenza dell’adulto per riaddormentarsi. Nel primo trimestre di vita il naturale bisogno di contatto e di dipendenza, così come l’esigenza di mangiare spingono il piccolo a richiedere la presenza del genitore durante la notte.
Man mano che il bambino cresce la sua capacità di autoregolazione aumenta e la presenza dell’adulto può essere sempre meno fondamentale durante i risvegli; questo significa che il bambino, meno affamato rispetto ai primi mesi di vita, potrebbe riuscire a riaddormentarsi da solo.
Ma la teoria è diversa dalla pratica! Perciò vi starete chiedendo come mai il vostro bambino che ha 10 mesi continua a svegliarsi di notte reclamando la vostra presenza.
La differenza tra Matteo, che dorme ininterrottamente, e Chiara, che si sveglia spesso, è che Matteo svegliandosi si rigira, fa uno sbadiglio e si riaddormenta da solo, mentre Chiara ha bisogno della presenza e dell’aiuto della mamma per cadere nuovamente nel sonno. È importante sapere che Matteo si addormenta da solo quando viene messo a letto, mentre Chiara viene cullata e solo una volta addormentata viene posta nel suo lettino.
Da ciò si può evincere che la capacità di autoregolazione notturna del bambino dipende molto dal fatto che il piccolo abbia imparato ad addormentarsi da solo. L’adulto può aiutare il bambino in questo, promuovendo e guidando il suo essere autonomo nell’addormentamento!
Adriana Saba
Adriana Saba, psicologa-psicoterapeuta, consulente sul sonno dei bambini Sono una psicologa-psicoterapeuta ed una mamma. La mia esperienza personale e professionale mi ha portato a maturare un interesse rispetto all’area perinatale. In particolare mi sono appassionata al tema del sonno dei bambini. Come consulente sul sonno dei bambini offro supporto e aiuto nella gestione delle difficoltà legate all’addormentamento, ai risvegli notturni, agli incubi e a tutte le situazioni che rappresentano per i genitori motivo di disagio e malessere.
Pagina facebook di Adriana: "Mio figlio dorme"
Sito internet Adriana Saba
Ti potrebbe interessare:
Nanna bambini, 20 domande e risposte
Vuoi lasciare un commento a questa mamma? Scrivilo tra i commenti di questa pagina.
Vuoi scriverci anche tu una storia? Mandala a redazione@nostrofiglio.it