Essere mamma di due gemelli? Non ci avrei mai pensato. Mi sembrava difficilissima soltanto l’idea di dividermi e dividere negli stessi momenti della giornata cure, attenzioni, accudimento. Invece eccoli, maschio e femmina, fratello e sorella come amano chiamarsi fra di loro, arrivati in un giorno di febbraio di undici anni fa, con due facce paffute (pesavano più di tre chili!) e un’energia che, avrei scoperto di lì a poco, inesauribile. E, soprattutto, mi hanno fatto subito cambiare idea.
Con i gemelli, dal momento che ne ho sentito il tepore sulle braccia, il profumo unico e dolciastro dei neonati ho ricominciato a scoprire il mondo. A vederlo in doppio con il candore delle prime domande, l’allegria delle risate fatte insieme, il disappunto per i ripetuti no, lo sconforto dei capricci senza motivo, la commozione per successi e delusioni. L’orgoglio dei centimetri di altezza e di vita conquistati giorno dopo giorno.
Sono Roberta, una mammaindoppio appunto, e ho aperto il mio blog www.vedodoppio.com, per raccontare e condividere con altre mamme, ma anche papà, nonne, nonni, fratelli e tanti altri emozioni, scoperte, esperienze dubbi e sforzi di crescere due bambini assieme. Ma anche per affrontare, attraverso la crescita dei miei figli, temi e sfide dell’ essere genitori. E, ancora, per conoscere, attraverso questa bella avventura nel web, altre storie parallele. E molte mamme di gemelli di diverse età hanno esaudito il mio desiderio scrivendomi le loro storie con gioie, crucci e acrobazie delle giornate in doppio.
Quando ho saputo di aspettare due gemelli mi chiedevo spesso:
“Riuscirò a dare amore, dolcezze, rimproveri e sorrisi nello stesso momento e dosati allo stesso modo?”
Una novità per me, cresciuta in una famiglia numerosa, dove però c’era sempre un ordine cronologico delle nascite, dei compleanni, primo giorno di scuola, primo dente caduto, recite di fine anno e molto altro unici per ognuno di noi fratelli.
Invece nella nostra famiglia, con i gemelli, non c’è un maggiore (per dire: "questo lo può fare lui o lei perché è più grande"), non c’è un minore (per dire "è piccolo, lo coccoliamo insieme vero?"). Ci sono due grandi e insieme due piccoli.
E poi che fatica! Dalla pappa all’asilo, dalla scuola allo sport. Dalle feste alle amicizie. Dai giochi ai primi amori. Tutto doppio e nello stesso tempo. Avere figli gemelli è certo un’avventura elettrizzante, ma anche un grande impegno. E, mi sono ripetuta molta volte “è una delle cose più difficili che ho fatto!” mentre mi destreggiavo in città con un passeggino pesantissimo, dovevo consolare due pianti, essere presente a due riunioni a scuola (i miei gemelli sono in classi diverse), battere le mani alle due recite della scuola, ascoltare confidenze e delusioni (chissà perché vogliono parlare in contemporanea).
L’idea di aprire il blog era dentro di me da tempo, ma è scattata urgente e non più rimandabile una mattina mentre lavoravo al computer. Ripensavo a un episodio capitato qualche ora prima quando i miei figli, di fronte alla stessa domanda che avevo fatto, mi hanno dato due risposte opposte.
Ecco: “vedodoppio!” E allora, pensando all’oggi, viaggiando sui ricordi, vivendo la crescita quotidiana, immaginando il futuro ho iniziato a scrivere con una doppia lente. Perché anche con la stessa inquadratura la vita può essere vista con sfumature opposte.
di Roberta Chessa