La prima azione da compiere è quella di capire il motivo per cui si sente il bisogno di staccare il bambino dal seno:
- le critiche e i giudizi altrui possono spingere ad anticipare lo svezzamento e per cui il distacco dal seno. Questo è un fenomeno che va analizzato con molta attenzione e se il piccolo desidera ancora il seno e la mamma è disposta a darlo, è assolutamente inutile e non proficuo interrompere l’allattamento solo perché qualcuno esprime la sua opinione da esterno;
- se la mamma torna al lavoro può supporre di non riuscire a soddisfare le esigenze di allattamento del piccolo. Questo non deve essere un impedimento: tornare a lavoro si può e l’allattamento se interrotto per qualche giorno o ora non è un problema;
- molte volte il piccolo è agitato e non riesce ad addormentarsi se non prende la poppata di notte. Questo può spingere la mamma ad interrompere l’allattamento per non viziarlo ed abituarlo ancora di più al seno. Non è una soluzione! Il pargolo potrebbe continuare a piangere e non tranquillizzarsi;
Quando per un motivo o l’altro si è presa la decisione di staccare il bambino dal seno, non va assolutamente preso in considerazione il distacco immediato ed improvviso dal seno. Non applicare nessuna sostanza sgradevole attorno all’areola per far allontanare volontariamente il piccolo. Si rischia di trasformare un'esperienza d'amore in un trauma.
Il distacco dovrebbe essere il più dolce e graduale possibile. La mamma può cominciare a ridurre le poppate a una al giorno per poi procedere in modo progressivo ed eliminarle. Quando si comincia il processo di distacco bisogna fare molta attenzione ai segnali del bambino che da un momento all’altro potrebbe sentire il bisogno di poppare di nuovo dal seno. Sicuramente vanno evitate le “resistenze” che contribuiscono solo ad innervosirlo ulteriormente. Bisogna sempre agire con dolcezza e trovare qualche soluzione che sostituisca temporaneamente la poppata.
Ad esempio, per eliminare quella mattutina è bene che a svegliarlo, anziché la mamma sia il papà, la nonna, la babysitter.
Compensare il momento dell’assenza di poppata con baci, carezze e coccole e cercare di non eliminare completamente l’atto della suzione (azione che diletta il piccolo) e anziché utilizzare il seno della mamma, sostituirlo con il ciuccio, ad esempio, perché molte volte ciò che il bimbo cerca è proprio quello di allettarsi succhiando qualcosa, in tal caso il seno della mamma.
E dimentichiamoci dei giudizi esterni e godiamoci l’allattamento con il nostro bambino, anche se grandicello. È uno dei momenti più intimi da condividere con nostro figlio. Sarà lui a capire il momento giusto!
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