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Nonna... e poi di nuovo mamma a 46 anni. La vita riserva sempre sorprese!

di mammenellarete - 26.08.2019 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Ero già diventata nonna, quando mi accorsi di essere incinta, ancora una volta, di un bimbo. Avevo 46 anni e fu uno shock per me e per mio marito. Per fortuna il piccolo nacque sano e io ebbi, però, alcuni problemi di salute dopo la nascita. Adesso posso dire che se tornassi indietro rifarei tutto. Sono felice di aver portato avanti una gravidanza nonostante il parere negativo di alcune persone. Attualmente ho 55 anni e un bimbo di quasi nove. I miei due figli lo adorano, così come lo amano tanto le mie nipotine!  

In questo articolo

La mia storia iniziò quando nel mese di marzo 2010 iniziai a non sentirmi molto bene. Provavo un malessere anomalo, sonnolenza e debolezza. Avevo il reflusso gastroesofageo, vomiti, innapetenza. Insomma... di tutto.

Decisi di rivolgermi al mio medico. La diagnosi fu: stress e ansia. Non convinta andai da un neurologo psicologo e mi diede la stessa diagnosi. Mi prescrisse la cura che io poi intrapresi, ma evitai di prendere un particolare medicinale perché non me la sentivo (per fortuna, perché dopo scoprii che ero incinta ). Non immaginavo minimamente una gravidanza, anche perché, a differenza delle altre due, il ciclo, a marzo e aprile, era arrivato puntualmente come un orologio.

A maggio il ciclo non arrivò. Giunsero i primi dubbi e le prime paure, anche pensando alle medicine che stavo prendendo. Infatti mollai tutto e andai dal ginecologo. Mi fece subito un'ecografia, rimasi sorpresa nel vedere un bambino già formato... aveva tutto: manine, piedini che si agitavano tanto. Urlai che non era possibile, avevo sempre avuto il ciclo. Il ginecologo sorrise nel vedere le nostre facce (mia e di mio marito) sbiancare.

Adesso dovevamo dirlo ai nostri figli e ci chiedevamo come l'avrebbero presa. Eravamo felici e preoccupati allo stesso tempo. Infatti non la presero proprio bene... Decisi di fare la villocentesi, c'era poco tempo, ma io avevo già deciso di tenere quel bambino, a prescindere dall'esito.

Dopo una gravidanza non tanto bella (tra gestosi e diabete gestazionale) il mese di novembre venni ricoverata per perdite e per distacco della placenta. Rimasi in ospedale fino al parto, avvenuto il 6 dicembre con taglio cesareo. Tutto okay dunque, il bambino stava bene e io pure, ma per poco. Infatti l'otto dicembre venne il primario in camera e mi chiese: "Signora tutto bene? Ha una faccia...". Io risposi che stavo bene, ma quando mi addormentai andai in apnea e mi svegliai di soprassalto.

Lui andò via: passarono un minuto o due circa, mandarono fuori tutti (era orario di visita parenti) e iniziarono a farmi mille controlli. In tarda serata arrivò il cardiologo con la diagnosi: "Signora dobbiamo portarla in rianimazione: lei ha un'embolia polmonare". Io rimasi serena e non ero per nulla preoccupata, ma quando mi dissero che non potevo vedere il mio bambino, andai in crisi e piansi giorno e notte. Praticamente stavo entrando in depressione post partum, allora a malincuore decisero di farmi salire al nido almeno una volta al giorno.

Ero comunque felice e dopo un po' di tempo iniziai a migliorare. Mi mandarono a casa in dimissione protetta, dovevo presentarmi in ospedale tre volte al giorno. Tutto ciò per un mese. Adesso, posso dire che se tornassi indietro rifarei tutto. Sono felice di aver portato avanti una gravidanza nonostante il parere negativo di certe persone che, invece di incoraggiarmi, mi suggerivano di abortire. Attualmente ho 55 anni e un bimbo di quasi nove.

E non ho trovato pesante il fatto di doverlo crescere, anzi l'ho seguito così come ho seguito anche i suoi fratelli. E seguo anche le mie nipotine, quando mia figlia lavora. Alla fine della giornata sono stanca (esattamente come tutte le mamme di qualsiasi età), ma felice. La mia nipotina più grande, quando il piccolo nacque, mi disse: "Nonna mi hai fatto un bellissimo regalo, grazie!". Il fratello e la sorella stravedono per lui. Donne, non perdete le speranze: i figli arrivano anche a questa età. Ed è bellissimo...

di mamma Lucia

(Storia arrivata come messaggio privato sulla nostra pagina Facebook)

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Mamma a 40 anni? Ecco tutto quello che occorre sapere. Cercare una gravidanza a 40 anni non è una follia. Però, bisogna mettere in conto che potrebbe non arrivare, e sapere che c'è qualche rischio in più. Rischio significativo per quanto riguarda aborto spontaneo e anomalie cromosomiche del feto, rischio minimo ma reale per quanto riguarda problemi fetali (compresa la morte in utero) o materni.

"Per questo è importante che le donne che si trovano in questa condizione chiedano al ginecologo una consulenza preconcezionale, prima di rimanere incinte" ha dichiarato Chiara Benedetto, direttore di una delle strutture di ginecologia e ostetricia dell'Ospedale Sant'Anna di Torino e professore ordinario all'Università.

In generale, è molto importante lo stile di vita (vale a qualunque età, ma a maggior ragione se non si è più giovanissime): sì a una dieta equilibrata di stampo mediterraneo e a un moderato esercizio fisico, no al fumo, all'alcol e allo stress eccessivo. Sì anche all'assunzione di acido folico già due/tre mesi prima del concepimento, indispensabile per la prevenzione del rischio di malformazioni del tubo neurale come la spina bifida.

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