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Nonni e bambini

di mammenellarete - 03.02.2009 - Scrivici

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I nonni sono una figura da non trascurare nella vita di un bambino. Spesso, anche da adulti, ci si ricorda dell’appoggio, della dolcezza, della complicità che si aveva con i propri nonni. I genitori, quando possibile, li preferiscono alle babysitter. Spesso però, si tende a considerare la casa dei nonni come il “parcheggio” dei piccoli. Ma è molto più di questo. Il tempo che i bambini trascorrono con loro è parte della loro formazione ed educazione. Anche in quei momenti, apprendono regole di comportamento e costruiscono parte della loro identità. Un nonno troppo permissivo potrebbe viziare il bambino o peggio, mettersi contro le norme dei genitori e far sembrare loro i cattivi della situazione. Il bambino potrebbe percepire, come eccessive, le regole di mamma e papà e di conseguenza anche sottovalutare la loro autorità.

I nonni non hanno l’esigenza di essere severi come quando erano genitori. Sapere che c’è chi si occupa dell’educazione del bambino, li fa essere più distesi.

 

D’altra parte, una mamma che non può passare tanto tempo con il suo piccolo per motivi di lavoro, potrebbe provare un forte senso di colpa e sentirsi minacciata dalla confidenza che, il proprio figlio ha instaurato con quelli che, una volta, erano i suoi genitori o con i suoceri. E’ importante accettarsi ed accettare la situazione, perché il bambino potrebbe avvertirlo e risentirne.

 


In definitiva, la complicità tra genitori e nonni deve essere tale, da far percepire la loro presenza nella sua vita come un tutt’uno.

 

Come risolvere?
E’ importante che genitori e nonni comunichino, parlino dei bambini e condividano le idee. Del resto anche i nonni sono stati genitori: ricordarlo insieme, renderà le cose più facili.

 

Dialogare, però, non vuole dire discutere. Se fosse così, è meglio che il bambino non assista ai diverbi tra genitori e nonni (anche se vale per tutti i litigi, ovviamente).

 

Che fare, invece, quando il piccolo ha una coppia di nonni preferita?
Questo può accadere perché il bambino passa più tempo in una casa rispetto all’altra, o può dipendere dall’età e dalle condizioni di salute dei nonni. Qualche volta dipende dal rapporto dei coniugi con i suoceri o, se i genitori sono separati, dal fatto che passi più tempo con un coniuge e quindi con la sua famiglia.

 

Quando possibile, una soluzione potrebbe essere fargli trascorrere del tempo da solo con la coppia meno preferita. Le attenzioni verso di lui sarebbero esclusive e potrebbe essere un’occasione per conoscersi meglio. E’ importante parlarne apertamente con il piccolo per capire i motivi della preferenza.

 

I pomeriggi dai nonni sono belli, se costruiti sul divertimento, sulle coccole, sui giochi e (perché no?) sulle loro storie.


La loro esperienza di vita è ricchezza ed è quel qualcosa in più che li rende simili ai saggi del passato.
Ai bambini non può che fare bene ascoltarli.

 

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