Home Storie Il bimbo cresce

Togliere il pannolino: la nostra missione!

di Lisa Sorrentino - 11.04.2013 - Scrivici

togliere-pannolino-4001.180x120
Imparammo a considerare la pausa toilette come un momento da condividere in tutta serenità raccontando fiabe. Mettevamo delle scommesse se stava arrivando o meno la pipì e il più delle volte avevo ragione io! Ho trovato utile anche farla bere mentre era sul vasino, si rilassava e la faceva tranquillamente! Oppure mettevo l'orecchio sul suo pancino e sentivo la pipì! Così si correva in bagno! Uscivamo io, lei, lo zainetto e il vasino! Dopo due mesi eravamo al 80% della missione "addio al pannolino"!

di Lisa Sorrentino

 

"Mamma, cacca!"

 

Ecco che il sogno di ogni mamma rischia di diventare realtà, liberarsi del pannolino!

 

E come tutte le mamme che si convincono che i figli sono precoci in tutto, a un anno e mezzo della piccola mi sono illusa che fosse arrivata l'ora di liberarsi dello scomodo ingombro.

 

Nulla di più sbagliato, perchè per lei era solo il modo per denunciare l'avvenuto evento e che aveva bisogno di disfarsene perchè le dava fastidio. In effetti prima dei due anni i bambini non hanno la capacità di comandare lo sfintere, che è il muscolo che permette di trattenere i bisognini!

 

A maggio, ad un certo punto ha iniziato a chiedermi di mettere la mutandina, vedendole in giro nel suo cassetto. Non ci speravo, ma già in giro c'erano tracce che alimentavano la sua curiosità. Da tempo infatti avevo comprato un riduttore e il vasino.

 

Ormai aveva 32 mesi e l'età sarebbe stata quella giusta e ho assecondato il suo desiderio.

 

Ricordo ancora l'emozione di calzarle la prima mutandina e il terrore a fine giornata quando, dopo sei ore l'avevo cambiata otto volte!

 

Ma l'avventura era iniziata e come sempre, non si torna indietro.

 

Il dilemma era cosa fare durante la notte. Siccome ormai avevo bandito dal nostro vocabolario la frase "metti il pannolino", ma l'idea di letto allagato durante la notte proprio non mi allettava, decisi di prenderle i pannolini mutandina, in modo che se lei si svegliava dicendo che doveva fare la pipì, potevo abbassarlo e fargliela fare, ma allo stesso modo, se le scappava durante il sonno, non si bagnava né lei né il letto.

 

Aggiudicato! Però li chiamavamo le mutandine per la notte. I primi giorni sono stati difficili, al punto che era più bagnata che asciutta. Chissà poi per quale motivo, ad un certo punto non voleva neanche sedersi sul vasino.

Urla incredibili. A quel punto lo sconforto ebbe il sopravvento e ho dato credito anche a consigli sbagliati: usare le maniere forti, rimproverandola con vigore. Ma molto presto mi sono accorta che era sbagliato. Si innervosiva ancora di più. Dopo una settimana passata a premiarla con le figurine quando la faceva nel vasino, e a consolarla del piccolo insuccesso quando la faceva addosso, le cose sono migliorate. Però quante volte dopo 5 minuti sul vasino, si alzava e dopo poco la faceva sul pavimento!

 

Durante il giorno avevo imparato che faceva la pipì un paio di ore dopo bevuto, per la cacca, al solito era regolare: dopo cena!

 

Ma di uscire ancora nulla. Durante il giorno le chiedevo se doveva fare pipì poche volte per non assillarla e poi abbiamo iniziato ad uscire. Sempre con noi uno zainetto con una cambiata completa, dalla mutandina alle scarpe. Siamo andati al ristorante e lei non era riuscita a dirlo in tempo. Quindi il tempo di cambiarla ed era di nuovo a giocare.

 

Imparammo a considerare la pausa toilette come un momento da condividere in tutta serenità raccontando fiabe e potando con noi le bamboline e a volte mettevamo anche loro sul vasino, perché nel frattempo si era affezionata al riduttore. Usando però uno sgabello per poggiare i piedi. Avete mai provato a farla con i piedi sollevati? Una tortura!

 

Mettevamo delle scommesse se stava arrivando o meno la pipì e il più delle volte avevo ragione io! Ho trovato utile anche farla bere mentre era sul vasino, si rilassava e la faceva tranquillamente!

 

Oppure mettevo l'orecchio sul suo pancino e sentivo la pipì! Così si correva in bagno! Uscivamo io, lei, lo zainetto e il vasino!

 

Dopo due mesi eravamo al 80% del lavoro!

 

Trovato il metodo, ormai la strada era in discesa. Non mi sono mai spiegata perché poi, certe volte, si rifiutava di sedersi per fare i bisogni, piangendo a dirotto.

Spesso perché magari era impegnata a giocare, ma in altri momenti pare non ci fosse una ragione.

 

La compagnia, il gioco però erano motivo di distrazione che inevitabilmente portavano a farsela addosso perché giustamente ad un certo punto non riusciva più a trattenerla.

 

In quei momenti semplicemente cercavo di spiegarle che era più il tempo che perdeva a cambiarsi e lavarsi, che quello che avrebbe perso andando semplicemente in bagno a fare la pipì.

 

Dopo due mesi inoltre abbiamo eliminato "la mutandina della notte"! Ancora oggi dopo un anno circa dorme con un telo impermeabile per sicurezza. In un anno è capitato circa quattro cinque volte che ha fatto la pipì e le ho sempre ripetuto che la cambiavo perché era sudata. L'ultima volta però non ci ha creduto e mi ha risposto che non era vero, ma che aveva fatto pipì a letto. Le ho risposto che può capitare e che a volte capita anche a me!

 

Ti potrebbe interessare:

 

 

redazione@nostrofiglio.it

 

Le vostre storie del forum di nostrofiglio.it

 

TI POTREBBE INTERESSARE