Come affronto la situazione come maestra e come mamma
Sono molto colpita da questa emergenza
Da mamma e insegnante di una scuola primaria, inutile dire quanto questa situazione mi abbia colpito profondamente. Da maestra, posso dire che con tutta la direzione didattica e con il team di docenti che appartengono alle mie classi, ci siamo mossi immediatamente per garantire una didattica continua agli alunni. I primi giorni eravamo un po' allo sbando, come penso molte categorie lavorative, ma piano piano ci siamo fatti forza a vicenda e grazie alle direttive del nostro dirigente scolastico e coordinatrici di plesso che ci arrivano quotidianamente, ormai siamo perfettamente inseriti nella didattica a distanza.
La didattica a distanza
Come organizziamo le lezioni
Periodicamente inviamo, tramite una piattaforma reperibile sul nostro registro elettronico, materiale, lezioni, video ai nostri alunni e riceviamo i compiti svolti dai bambini. È sicuramente un modo per essere vicini a loro e alle famiglie. Avendo poi la scuola di fronte casa, il magone è tanto nel vedere quelle finestre sempre abbellite da disegni e colori completamente chiuse. Penso che la prima cosa che farò una volta rientrata, sarà spalancarle il più possibile.
La mia vita da mamma
Come passiamo le giornate in famiglia
Da mamma di una bambina di quattro anni, cerchiamo insieme a mio marito e ai miei genitori (sarebbero dovuti rientrare a Lecce il 7 marzo, ma vista l'emergenza hanno giustamente preferito rimanere e aspettare il momento giusto per partire) facciamo in modo di trascorrere queste giornate molto serenamente. Non abbiamo stilato un programma settimanale, ma lasciamo che l'iniziativa sia dettata dalla giornata. La sera, ci divertiamo tutti insieme a giocare a carte o fare qualche gioco di società, i libri non mancano e prima di dormire ne leggiamo almeno due o tre, presi dalla sua libreria. Trascorre il tempo con i suoi giochi o ci aiuta a preparare dolci, pizza e tante altre cose.
Il punto di vista di mia figlia
Mia figlia ha preso a cuore la situazione
Anche la scuola dell'infanzia si è mobilitata con la didattica a distanza e a Ginevra arrivano i compiti da svolgere, insomma la scuola non si ferma! Noto con piacere, pur essendo ancora molto piccola, che sta prendendo a cuore la situazione, non fa richieste strane, è molto tranquilla (certo ogni tanto qualche capriccio scappa, ma ha quattro anni e ci sta!), è attenta quando in tv passano le varie indicazioni dovute al coronavirus e ai vari parenti spiega telefonicamente che "la sua scuola è chiusa perché la stanno pulendo dal virus". A modo suo è consapevole di quello che sta succedendo nel mondo.
Al di là dell'età dei bambini, penso che sia importante e necessario condividere le notizie e ragionarci insieme per capire anche il loro punto di vista, il coinvolgimento emotivo e chiarire eventuali dubbi.
Chiara Mancarella
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