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Mio figlio non vuole "andare di corpo" a causa di un blocco psicologico. La nostra storia

di mammenellarete - 03.07.2019 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Mio figlio, da quando aveva 2 anni e mezzo, ha una sorta di blocco psicologico, per il quale si è sempre rifiutato di andare in bagno, trattenendo così la cacca. Il blocco è stato, purtroppo, causato dalle parole di una bidella, che quando lo cambiava lo umiliava continuamente. Purtroppo anche ora che il bambino ha 9 anni il problema persiste. Ora vogliono i piccoli tutti omologati: a 2 anni devono fare questo, a 3 quello, ecc. Ma non sono tutti uguali. Magari qualcuno arriva prima e qualcuno qualche mese dopo. Le imposizioni creano a volte dei danni pesanti nella piccola mente indifesa di un bimbo di 2 anni e mezzo.

Mio figlio nacque a fine novembre 2009. Fece un anno di nido e a giugno ci consigliarono di provare a togliere il pannolino in vista dell'asilo a settembre. Chiaramente a settembre non avrebbe ancora compiuto i 3 anni, ma era obbligato per legge a uscire dal nido a due anni e mezzo e a iniziare la materna.

Ai tempi il bambino parlava pochissimo e non diceva nè "pipì" nè "cacca". Provammo così a giugno a togliere il pannolino: niente, un disastro. Mollava tutto senza dire una parola! Allora la pediatra ci consigliò di aspettare ancora un mesetto, ma poi ad agosto, causa un ricovero in ospedale... slittammo a dopo ferragosto.

Ma ancora niente da fare, non ne voleva sapere. Non si voleva sedere sul water: urlava come se ci fossero le spine. Provai tutti i tipi di riduttori e vasini vari, ma nulla. La pediatra disse che dopo qualche settimana tutto si sarebbe risolto. E invece arrivammo al giorno dell'asilo... e avevamo ancora il pannolino! Le maestre ci dissero di non preoccuparci e che ci avrebbero pensato loro: in una settimana si sarebbe risolto il problema.

Così rimasi scioccata quando lo stesso giorno dell'inserimento gli tolsero il pannolino. Il bambino non conosceva il posto, non conosceva le maestre. E loro, invece, dopo un'ora gli tolsero il pannolino. Un disastro chiaramente. Mi dissero di portarlo a casa e di lasciarlo così, "che era più tranquillo". Chiaramente non cambiò niente...

Allora iniziarono a darmi consigli. Tipo: "Lascialo bagnato e vedi che non la farà più" oppure "Se piange lascialo pure sul water finché non la fa", "Sgridalo", "Sono solo capricci", ecc.!!! Che dire... il bambino invece di migliorare peggiorava: pianti, crisi isteriche, terrore del bagno. All'asilo iniziavano a spazientirsi, soprattutto la bidella che doveva cambiarlo... che gli urlava sempre! Per fortuna piano piano con la pipì si iniziò a migliorare, ma sempre e solo facendola in piedi e mai che lo dicesse lui.

Bisognava portarlo.

Ma con la cacca fu un disastro. Passarono i tre anni di asilo e il problema non si risolse. Facemmo anche vari controlli fisici, ma non risultò nulla! Provammo con premi, ma senza risultato. Anche con punizioni, ma sempre senza risultato. Arrivammo in prima elementare e parlammo del problema con la dirigente. Ci dissero di non preoccuparci. Nel frattempo andammo in un centro di psicomotricità e ci dissero che aveva un blocco psicologico, che non dovevamo sgridarlo, umiliarlo o punirlo, perché lui non lo faceva apposta.

Ci dissero anche che probabilmente la forzatura dei tentativi fatti in passato anche magari con una certa pressione aveva peggiorato la cosa. Dopo un po' di mesi di scuola, durante i quali chiaramente continuava a sporcarsi, venimmo a conoscenza, tramite il bambino, del fatto che una bidella, quando lo portava in bagno, lo insultava e umiliava, dicendo cose tipo "Non ti guardare allo specchio che fai schifo!", "Non mi toccare che fai schifo".

Il bambino, quando andava a scuola, piangeva e non guardava mai in faccia questa bidella! Il fatto fu fatto presente alla psicologa e lei disse che la bidella aveva fatto una violenza psicologica su un bambino che già aveva un problema! Dato che le cose peggioravano, fu fatta una segnalazione alla dirigente sull'accaduto da parte della psicologa.

Nel frattempo a settembre cambiammo casa, regione e scuola. Il bambino aveva raggiunto 7 anni e il problema sul fronte cacca andò avanti. Con tutta la buona volontà... è faticoso seguire un bambino che si sporca ovunque sia. Non la faceva tutta addosso, ma cercava di trattenerla. Così si sporcava anche tre o quattro volte al giorno, al parco, a casa di qualcuno, in un negozio o al ristorante, creando disagi a tutti.

Lui non diceva di essere sporco, non voleva farsi cambiare.

Se ne restava sporco e basta: anche lì le lotte per cambiarlo e lavarlo. Per fortuna nella nuova scuola trovammo bravissime maestre e un bidello favoloso, che non lo misero mai in imbarazzo. Comunque ora ha 9 anni e il problema c'è ancora. Lui non lo dice, se si sporca non lo dice. Se gli chiedo perché non lo dice o perché non fa la cacca in bagno, mi risponde che non lo sa. Con la pipì va bene, ma la cacca la fa nel water solo dopo che si è sporcato, perché la trattiene. 3, 4, 5 volte. E per me è un incubo.... di 9 anni di mutande lavate a mano, e non bastano mai!

Ora siamo seguiti da un centro, dove il bambino fa psicoterapia. I danni fatti nel momento di togliere il pannolino, le pressioni, le punizioni, le umiliazioni, le brutte parole volate da qualcuno hanno portato in lui uno stato di ansia e un blocco psicologico duro da smontare. Quando lui dice che non sa perché non va subito in bagno, la psicologa dice che è vero. Lui non lo sa. Cerco di non sgridarlo troppo, anche se a volte mi scappa la pazienza.

Sicuramente non lo umilio, non lo prendo in giro e cerco di fare in modo che non lo facciano gli altri. Sicuramente smetterà di sporcarsi, ma il problema psicologico, se non si risolve, si potrebbe spostare su qualcos'altro. Purtroppo ora vogliono i bambini tutti omologati: a 2 anni devono fare questo, a 3 quello, ecc. Ma non sono tutti uguali. Magari qualcuno arriva prima e qualcuno qualche mese dopo. Queste imposizioni creano a volte dei danni pesanti nella piccola mente indifesa di un bimbo di 2 anni e mezzo... danni molto pesanti da risolvere...

di Cristina

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