Un salto nel vuoto è l'immagine perfetta per rappresentare il giorno in cui è finito il percorso psicologico e cognitivo di Marta.
Felicità, soddisfazione, paura, ansia, provavo mille emozioni contrastanti leggendo le pagine di quella relazione.
Certo, sapevamo che Marta avesse un'intelligenza cognitiva ed emotiva particolare, ma averne la conferma da uno specialista è un'altra cosa.
La sua primissima infanzia è stata caratterizzata da progressi velocissimi legati soprattutto all'apprendimento e al linguaggio verbale. Tuttavia, come tutti i bambini, anche lei aveva i suoi "difetti": Marta non dormiva MAI! Per lei durante il giorno si giocava, si apprendeva, si conosceva il mondo, ma questo accadeva anche di notte.
Non nascondo che ci sono stati tanti momenti di sconforto, ma pian piano ci siamo abituati ai suoi ritmi e fortunatamente crescendo la situazione è migliorata. Inoltre la sua particolarità riguardava anche il suo modo di essere bambina, di esprimere emozioni, sentimenti, di comunicare con il mondo.
Una bambina plusdotata
Infatti Marta è una bimba plusdotata!
Purtroppo però la parola plusdotazione è ancora un TABÙ! Nonostante nella nostra società il tema della diversità è ormai un tormentone, si fatica ad accettare coloro che invece vivono una diversità invisibile, quasi da far invidia. Si rischia infatti di non trovare negli insegnanti, nella società, interlocutori aperti, informati e pronti all'ascolto e al confronto e finire per essere giudicati semplicemente come persone in cerca di gloria o genitori che vogliono esaltare il proprio figlio.
Per questo ho deciso che avrei provato a scrivere, a raccontare della nostra quotidianità, della nostra esperienza per far conoscere, anche in maniera ironica, la faticosa meraviglia di crescere una bimba zebra!
Di mamma Milena
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