Le interviste si sono svolte nel 2001, 2002 e 2004, durante le quali si sono individuati i programmi televisivi più guardati, che sono poi stati analizzati nei contenuti, e si è indagato quanto il campione le guardasse e che abitudini sessuali avesse, in particolare se si fossero avute o meno gravidanze.
Il risultato è stato che una maggiore esposizione a contenuti sessuali è connessa ad una maggiore incidenza di baby gravidanze, ma la dottoressa Chandra che ha guidato lo studio fa notare che i contenuti televisivi sono solo una parte dei fattori che influenzano le ragazze: internet, giornali e musica sono altri ingredienti della stessa torta.
Anche la Società di Pediatria Italiana ha realizzato uno studio simile, giungendo agli stessi risultati: la tv avrebbe molta influenza sul rendere i comportamenti sessuali dei giovani molto più disinibiti rispetto a quelli che i loro coetanei avevano anni fa, poiché ricevono informazioni distorte e soprattutto hanno meno rapporti sociali con amici e genitori che li isolano in una falsa consapevolezza sessuale.
Alessia Anardu (mammenellarete)