Il 22 ottobre scorso nacque Sandra, la mia terza figlia. A distanza di una decina di giorni dal parto, mi contattò la clinica in cui avevo partorito, chiedendomi di riportare la bambina al nido per ripetere un esame. "La quantità di sangue prelevato non era sufficiente", mi dissero. Ma non mi spiegarono bene. Decisi allora di accompagnare subito la bambina.
Dopo qualche giorno, ricevetti una nuova telefonata. I dottori mi diedero tutti i recapiti di un ospedale specializzato di Napoli. Dagli esami la bambina risultava avere il "PKU", Fenilchetonuria, ossia una malattia metabolica rara. Esattamente, la più diffusa fra le malattie rare, malattia per cui devi fare un'alimentazione molto particolare al fine di evitare danni al sistema neurologico e disturbi del comportamento.
Mi prese il panico. Al tempo stesso cercai di mantenere il sangue freddo e mi informai su prodotti alimentari e ricette necessari. Mi dissi che tutto sommato era un problema con cui si poteva convivere. Ripetemmo gli esami una volta ancora e un'altra volta, direttamente a Napoli.
Per fortuna, in tutti e due i casi, i risultati furono negativi. Nel caso dei primi due invece si era trattato di un falso positivo. Auguro a tutte le mamme e i papà di non ricevere mai telefonate di questo tipo, e seppure dovessero arrivare, auguro che si tratti di un falso positivo. Un abbraccio a tutti.
di Nicoletta
(storia arrivata sulla pagina Facebook della redazione di Nostrofiglio)
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