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Metodo di studio: come fare le mappe concettuali

di Daniela - 06.03.2014 - Scrivici

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Qual è l’obiettivo di studiare per una verifica? Tutti i genitori vorrebbero rispondere che serve per farsi una cultura o avere le basi per ragionare da soli e comprendere argomenti più complessi. Forse qualche bambino con ingenua sincerità potrebbe rispondere che si studia per prendere un buon voto e non avere problemi con la maestra o con i genitori. Entrambe le categorie sarebbero contente se questo percorso

verso l’apprendimento fosse veloce, ma in realtà le pagine da studiare si aggiungono di settimana in settimana aumentando il carico finale.

Basterebbe avere un buon metodo di studio, quell’elemento tanto invocato dai genitori come la bacchetta magica e sognato dai bambini come la posizione di Obelix.

Esistono tanti diversi metodi di studio che puntano a sfruttare le risorse personali. Ci sono bambini con una buona dialettica che preferiscono raccontare a voce, altri che hanno una mente più favorevole alla sintesi e si trovano meglio con schemi e appunti. In ogni caso si tratta di trovare il metodo che permette di organizzare le idee al meglio: fare proprie delle nozioni in modo da poterle riprendere all’occorrenza e applicare in contesti differenti.

In che cosa consiste il metodo delle mappe concettuali

mappa concettuale

Una mappa concettuale

Il metodo che viene spesso illustrato ai bambini, già nei libri di scuola, consiste nell’elaborare delle mappe concettuali. Sono dei grafici che dividono le informazioni in ordine di importanza e priorità: dall’argomento principale si scende ai sotto argomenti fino ad arrivare nei dettagli.

Come ci spiega il libro “Mappe concettuali” (Erickson), il metodo delle mappe concettuali è nato nel mondo aziendale per stabilire un ordine di lavoro e analizzare i punti di discussione nelle riunioni lavorative. La chiarezza grafica ha permesso a questo metodo di trovare applicazioni anche in altri ambienti, come l’insegnamento e lo studio.

Se vogliamo aiutare nostro figlio a organizzare tutto ciò che studia in una mappa per rendere più veloce ed efficiente il suo studio, possiamo suggerirgli di:

  • individuare l’argomento principale, ad esempio “gli animali” e scriverlo in alto sul foglio.
  • Le mappe concettuali usano dei segni grafici: gli ovali per cerchiare gli argomenti e le frecce per collegare un argomento con un altro, quindi un ovale con un altro. Lo sviluppo degli argomenti dal principale ai secondari avviene in verticale, quindi se in alto abbiamo scritto “animali” nell’ovale più grande, nella parte sotto scriveremo i sottoargomenti, che possono essere in questo caso: nutrizione, movimento, riproduzione, ecc. Ognuno di questi argomenti può avere delle altre parole collegate, ad esempio da nutrizione può scendere una freccia verso la parola “erbivori”, una verso “carnivori” e una verso “onnivori”.

L’organizzazione ordinata degli argomenti aiuta a memorizzare gli argomenti e gli sviluppi degli stessi più velocemente. L’uso delle mappe concettuali è molto utile per studiare scienze, geografia e storia e rappresenta il primo passo per imparare a fare collegamenti, sia tra le materie, sia tra le nozioni stesse.

Dopo avere elaborato una mappa sarebbe bene provare a esporre oralmente quanto si è studiato usando i punti come base del discorso. Conservata e aggiornata con eventuali integrazioni delle lezioni successive è un utile strumento per il ripasso. (leggi anche: 5 idee per rendere il ripasso divertente)

Sull'autrice

Daniela Poggi è mamma e autrice del blogwww.scuolainsoffitta.com. Ha pubblicato il libro “Mamma, la scuola!” (Armando editore)

SU NOSTROFIGLIO.IT TANTI ARTICOLI SULL’APPRENDIMENTO E SULLE STRATEGIE PER AIUTARE I BAMBINI A SCUOLA

Leggi anche: scuola, alternative al vecchio sussidiario e 3 trucchi per migliorare l'apprendimento

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