Lo sostiene Marisa Porrini, docente di Alimentazione e Nutrizione Umana e direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche dell'Universita' degli Studi di Milano: ''Distribuire i pasti nella giornata vuol dire mangiare bene fin da piccoli, e significa aiutare sia i bimbi che tendono a mangiare troppo, sia quelli che hanno poco appetito''.
Il grado di apporto energetico della merenda dipende dagli orari del bambino e dai suoi impegni. Se il pranzo viene consumato a mezzogiorno, lo spuntino di meta' mattina deve essere ridotto al minimo, mentre sara' piu' consistente se il pranzo avviene in un'ora piu' tarda. Attenzione quindi a come gestite la merenda e calcolate quanto il bambino mangia a pranzo e dalla lunghezza dell'intervallo tra pranzo e cena. Non dimenticate anche di tenere conto del di attivita' che svolge nel pomeriggio. Se vostro figlio pratica molto sport, avrà bisogno di maggiore sostegno. In caso di dubbi, affidatevi al coach o al medico sportivo; sapranno darvi consigli e soprattutto segnalarvi se il bambino risulta stanco o appesantito durante gli allenamenti.
L'esperta spiega che in una buona ma energetica merenda non possono mancare i carboidrati, che forniscono energia sia a rilascio rapido (zucchero, marmellata), che lento (prodotti da forno). Tuttavia devono essere presenti anche proteine e una quota di grassi, specialmente se il bambino fa molta attività fisica. Pane e marmellata, dunque, ma anche pane e prosciutto. Le sane alternative possono essere uno yogurt accompagnato dai cereali oppure un frullato a base di latte e frutta fresca, un'occasione per indurre i ragazzi a consumare più frutta.