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Le somiglianze del bambino: uguale a mamma o a papà?

di mammenellarete - 05.03.2009 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Già dal primo momento in cui un bambino nasce, la mamma, il papà, i nonni cominciano a fare supposizioni e ad azzardare considerazioni sulla somiglianza: “è tutto sua madre”, oppure “assomiglia alla zia”. Ma come può un bambino, assomigliare ai nonni o ad uno zio, per niente al fratello e poco al papà o alla mamma? Tutto dipende dal codice scritto nei geni. I cromosomi trasmettono i caratteri ereditari ed un bambino può nascere biondo se il papà è bruno, questo perché il papà del papà era biondo. Dipende tutto dalle leggi ereditarie. Ogni persone contiene 23 coppie di cromosomi e quando l’ovulo della mamma si incontra con gli spermatozoi, vengono trasmessi solo metà dei cromosomi della mamma (quando si formano le cellule sessuali) e queste si mescolano in modo casuale. Per questo motivo non è possibile prevedere a chi assomiglierà il bambino e quali aspetti avrà rispettivamente dell’uno o dell’altro genitore. È questa la spiegazione per cui tra fratelli non ci si può assomigliare per nulla. La somiglianza quasi perfetta avviene solo nei gemelli omozigoti.

La cosa certa è che erediterà per metà gli aspetti della madre e per metà del padre. Si possono fare solo supposizioni, ad esempio se la mamma ha gli occhi chiari (celesti o verdi) ed il papà scuri (neri o marroni), c’è più probabilità che il figlio nasca con gli occhi scuri perché questo carattere è dominante. I caratteri recessivi sono quelli che non riescono a trasmettere i loro messaggio. È facile capire che i recessivi sono quelli meno diffusi e che si ritrovano in poca gente come i capelli biondi, gli occhi a mandorla.

 

Anche il sesso di un bambino è determinato dalla combinazione dei cromosomi.
Secondo le leggi dell’eredità di Mendel, definendo con X il carattere femminile ed Y quello maschile, un ovocita contiene sempre il cromosoma X e lo spermatozoo può contenere il cromosoma X o Y.
Quindi se c’è l’incontro di XX sarà una donna, sarà maschio se c’è incontro tra XY. Nella decisione del sesso fa sempre la differenza il cromosoma contenuto nel gamete maschile.

 

Si dice che tutto sia scritto nei geni, certo questo dipende in gran parte dalle leggi dell’eredità, ma anche altre situazioni condizionano gli aspetti fisici, come il colore della pelle (che può diventare più scuro rispetto al codice scritto nei geni, se una persona è più esposta ai raggi solari); oppure la statura ed il peso (che dipendono molto dall’alimentazione).

 

Legate a questo concetto di cambiamento sono le mutazioni: espressione improvvisa e non prevedibile di un carattere che magari gli antenati non possedevano. Queste avvengono in modo spontaneo, ma spesso sono legate ad fattori mutageni, come i raggi X oppure prodotti chimici.

 

A differenza della trasmissione di eredità fisiche, le eredità psicologiche e caratteriali sono molto più differenti e sono soggette ad influenze esterne come l’educazione ricevuta, l’ambiente sociale che il bambino frequenta, le esperienze, la condizione familiare.

Certo, alcune propensioni, come quelle artistiche, possono essere trasmesse per via genetica, ma certamente sono molto più trasmissibili tramite l’ambiente circostante.
In una casa di artisti dove il piccolo è cresciuto tra pennelli e musica classica, verrà molto probabilmente su un bambino in cui la musica e la pittura avranno una rilevanza importante: o l’amerà del tutto o la odierà (in base a come lui ha vissuto o i genitori gli hanno fatto vivere questo rapporto).

 

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