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Le notti insonni con il bambino

di mammenellarete - 17.02.2009 - Scrivici

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Quando un figlio nasce, e si ritorna a casa, sorgono i problemi legati alle notti insonni. Nella nursery dell' ospedale vi hanno aiutato le puericultrici, e adesso? Bisogna sbrigarsela da sole ed allearvi con l’unica amica che vi favorirà la notte: la pazienza! Il bambino dopo il parto comincia ad essere indipendente dal punto di vista fisico: non è più legato dal cordone ombelicale e comincia a respirare e a nutrirsi da solo. Nella pancia, per nove mesi, ha vissuto un periodo di “sonno” profondo ed ora è l’ora di svegliarsi. Peccato che lo faccia spesso, se non sempre, durante la notte. Le notti insonni sono la peggiore situazione, anche se molto simpatica, che comporta la nascita di un figlio. È molto comune la frase: “confonde la notte per il giorno”! E le mamme disperate devono cercare una soluzione e cercare di calmare il bambino che piange. Le soluzioni esistono, basta avere solo tanta pazienza ed ingegno. Il piccolo può piangere perché ha fame; in effetti, i neonati solitamente vanno allattati ad orari prestabiliti (una poppata notturna è in programma) e, quindi, il suo pianto potrebbe essere la conseguenza del brontolio del suo stomachino. Inoltre, il bambino piange perché avverte la lontananza della mamma: il bebè si sveglia e comincia a sentirsi solo perché non sente il suo calore ed il suo profumo che lo protegge.

In tutti questi casi, o in altri, molte mamme credono che la soluzione migliore a questo problema, sia quella di farlo dormire nel lettone. Quest’azione potrebbe essere, per molti versi, sbagliata. Dormire nel letto con mamma e papà, quando si è neonati, è una delle cause maggiori della cosiddetta “morte in culla”, in quanto il bambino potrebbe assumere delle posizioni scorrette (pancia in giù e di lato) e per questo sconsigliate durante la notte. La posizione, generalmente, da far assumere al neonato durante il sonno, dovrebbe essere quella supina (a pancia in su). Quindi attenzione a determinate abitudini. Certo, far dormire il neonato con i genitori può aiutare a farlo sentire più al sicuro, con il vantaggio che il bambino pianga di meno, perché sente il calore della mamma che lo avvolge. Ma, abituarlo a dormire nel lettone potrebbe essere sbagliato per il sol fatto che il figlioletto, anche quando diventa più grandicello, potrebbe sentire il bisogno di non stare solo nel suo lettino, ma con mamma e papà. Quando il piccolo è nella sua culla e piange quasi disperatamente, potrebbe trasformarsi in problema prenderlo sempre in braccio per calmarlo: il bambino collegherà il pianto (durante il sonno) alle braccia della mamma e ciò vuol dire: notti in bianco! Trasmettere un’abitudine corretta al bambino è la soluzione anche ai disturbi durante il sonno, dei genitori. Ma non c’è da allarmarsi. È, comunque, una situazione temporanea che scomparirà, nel piccolo, man mano che lo stesso diventerà più grande.

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