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Le cure materne verso l'autonomia del bambino

di mammenellarete - 16.05.2011 - Scrivici

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Come la madre crea un legame esclusivo con il neonato affinché possa sentirsi protetto e allo stesso tempo acquisisca la fiducia necessaria per sviluppare la propria indipendenza. Il contatto corpo a corpo nei primi anni di vita il bambino deve essere molto contenuto. Ci sono alcuni accorgimenti che, se applicati, possono aiutare le neo mamme a stringere un rapporto unico ed educativo per il piccolo. Scopriamo insieme i consigli di A.F.E.I.P.

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Quando il bambino nasce, deve soffrire il meno possibile il distacco dalla madre.

 

Da subito è bene tenerlo in braccio spesso e in modo avvolgente. Con il suo corpo il bambino deve percepire il calore della pelle della mamma e sentire il suo battito cardiaco: il ritmo del cuore della madre tranquillizza il bambino perché lo riconosce, avendolo già sentito nell’utero materno per nove mesi. Con le manine deve poter esplorare il corpo della mamma.

 

Quando invece lo si mette disteso sulla carrozzina o nella sua culla, è utile posizionare intorno al bambino rotoli di coperte morbide o cuscini: proprio come nell’utero, il suo confine corporeo sarà ben contenuto. Troverà rassicurante se i piedini toccano il fondo della culla.

 

Durante l'allattamento o il gioco è importante alimentare l'aggancio visivo con il piccolo: questa è la prima funzione di rispecchiamento della madre attraverso la quale il bambino procede nella costruzione del suo sé: ciò che il bambino vede nel viso della madre è quello che la madre vede in lui, e in tal modo il bambino vede se stesso. Ogni minima espressione facciale acquista significato: è importante il sorriso, un viso mobile che esprima ed esalti le espressioni emotive. Anche la voce umana assume una particolare valenza durante le poppate perché ne scandisce i diversi momenti del bisogno, dell’attesa, della gratificazione e del rilassamento.

 

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Affinché le cure materne siano efficaci ci deve essere il riconoscimento e la consapevolezza di una reciprocità.

 

Nei primi mesi di vita del bambino è la madre che deve adattarsi ai ritmi del piccolo. Il bambino, di fronte a una pronta reazione della madre, riesce a capire che il suo comportamento, ad esempio il pianto, è un canale comunicativo.

Dai 6/7 mesi, il bambino sarà pronto a scoprire canali di comunicazione diversi, proprio quando sarà pronto per lo svezzamento, o meglio, divezzamento.

 

Un minimo di frustrazione (l'attesa per avere un segno dalla mamma, la minor frequenza delle poppate verso uno svezzamento graduale e di successo) è ben tollerata dal bambino e gli è indispensabile per lo sviluppo del linguaggio e del pensiero. Questa attesa permette al bambino di desiderare qualcosa e quindi lo introduce nel mondo del pensiero.

 

La graduale introduzione nella frustrazione consente al bambino di incamminarsi verso l’autonomia. La madre non deve quindi temere che il bambino soffra o si disaffezioni se non viene immediatamente soddisfatta ogni sua richiesta.

 

Scopri tutto sullo svezzamento mese per mese.

 

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