Lo scorso lunedì 12 settembre alle ore 23.15 su Rai3 è andata in onda la terza puntata di Dottori in corsia - Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, docuserie realizzata in collaborazione con Rai Fiction, che racconta la straordinaria quotidianità all'interno di un ospedale che si occupa di piccoli pazienti.
Tra i protagonisti della serata, Isabel Scognamiglio, bambina che compirà 5 anni proprio pochi giorni dopo la messa in onda affetta dalla sindrome di Beckwith-Wiedemann (Bws), una malattia genetica rara che colpisce un bambino ogni 10mila. Isabel vive a Volla, un piccolo comune in provincia di Napoli, ma fin da piccolissima viene seguita proprio a Roma.
Isabel ha cinque anni. Già così piccola ha subito tre interventi chirurgici e la sua malattia è stata diagnosticata quando era ancora nel pancione della mamma.
Come racconta mamma
Lucia (32 anni, di mestiere centralinista), "
Isabel è il mio miracolo. Mette amore e passione in tutto ciò che fa. In una parola: è speciale".
Queste caratteristiche sono arrivate subito al cuore dello staff del Bambino Gesù: "L'hanno definita la mascotte del reparto...".
Aveva appena 2 mesi di vita, quando ci resta per un mese intero per un sospetto tumore al fegato (si tratta di una delle possibili complicanze legate alla Bws; fortunatamente era solo un
angioma).
Mamma Lucia e papà Ciro la portano a Roma una volta al mese per i controlli periodici. E di nuovo per trattare un altro dei principali sintomi della Bws: la macroglossia.
"
La lingua arrivava fino al collo. Riusciva a respirare autonomamente e a succhiare il
biberon, ma era chiaro che sarebbe stato necessario un intervento". Isabel viene operata quando non ha ancora 11 mesi. Per 5 giorni resta in Terapia Intensiva: "Ma è stato come un miracolo. Dopo l'intervento, la lingua veniva contenuta interamente in bocca. A 13 mesi ha detto per la prima volta la parola mamma".
Oggi Isabel parla bene ("tranne quando va troppo veloce", scherza Lucia), è socievole, pratica danza. Sa che la si vedrà in tv e conosce - in maniera adatta alla sua età - la Bws: "Parlargliene è stato naturale. Le leggiamo una fiaba che parla della sindrome e ha per protagonista una farfalla".
Ha chiesto cos'è quella cicatrice sulla pancia: a 2 anni e mezzo, le è stato asportato un surrene che aveva sviluppato una forma tumorale.
"Dopo la nascita di Isabel mi sono tatuata una piccola croce sulla pancia. Le ho detto che la sua cicatrice è come il mio tatuaggio". Per conoscere la famiglia, a marzo, gli uomini della produzione Rai sono stati per tre giorni a casa; a maggio l'hanno accompagnata a Roma per un controllo day hospital. "Abbiamo acconsentito di farci riprendere per tutte quelle mamme che non accettano la loro situazione. Oppure la sottovalutano, se hanno sintomi lievi. Vogliamo mostrare che Isabel sta bene e ha una marcia in più, come tutti i bambini rari: si prende la vita combattendo. Spero che questo aiuti altre famiglie". Sono circa 250 quelle rappresentate da Aibws, l'associazione italiana della sindrome di Beckwith-Wiedemann: "Ci è stata vicina fin dalla nascita ed è stata importante nel consigliarci di accettare di partecipare alle riprese", conferma papà Ciro.
I possibili sintomi sono molteplici: tutti i bambini sono accomunati da una maggiore predisposizione allo sviluppo di tumori a carico degli organi interni (in particolare reni e fegato). Le principali manifestazioni, oltre alla macroglossia, sono l'iperaccrescimento (tra il 45 e il 65% delle diagnosi) e l'emipertrofia, ovvero una o più parti del corpo più grandi rispetto alle loro speculari (30%).