Come ha dichiarato la stessa Ramazzotti, originaria dei sobborghi romani, in quell'occasione aveva potuto contribuire in prima persona alla costruzione del personaggio; ne "La prima cosa bella", invece, ambientato nella città natale del regista, ha dovuto affidarsi completamente alle indicazioni di Virzì, che le ha anche imposto l'accento locale.
Questo atteggiamento di completo abbandono nella guida del marito riflette anche la storia raccontata e, come ha detto la stessa Ramazzotti, anche la sua vita personale degli ultimi anni.
Anna è una donna originale, esuberante, ma anche dotata di una dolcezza e fragilità tipica di un prototipo femminile tradizionale che ha bisogno di appoggiarsi a una figura maschile di riferimento. Un'ode alla "donna con la gonna", insomma, tanto inneggiata da Roberto Vecchioni e da una folta schiera di maschi che tutt'oggi, all'alba del 2010, aborre la tipologia di donna rampante e indipendente affermatasi nel contemporaneo.
Al di là della generalizzazione, il ritratto si presta particolarmente per questo affresco dalle tinte amarcordiane che ritrae l'Italia di qualche decennio fa.
Il film vede accanto a Michela Ramazzotti altri due giovani talenti del cinema nostrano molto apprezzati da critica e pubblico: Valerio Mastandrea e Claudia Pandolfi. La parte di Anna, ai giorni nostri, è invece interpretata dall'intramontabile Stefania Sandrelli.