Intorno ai sette - otto mesi il bambino ha raggiunto una fase di sviluppo abbastanza avanzata che riesce a distinguere l’esistenza di un pericolo e anche ad escludere la sua presenza sul piano della logica.
Le cause principali che inducono il piccino a provare paura sono il buio e la solitudine che possono anche culminare nel terrore, perché sono la fonte di una sensazione innata che rifiuta, come il distacco e l’abbandono.
Riescono a spaventarlo anche fenomeni improvvisi come un rumore repentino mentre si trova in uno stato di calma, magari anche tra le braccia della mamma.
Alla base di questa reazione di timore e spavento c’è la paura dell’abbandono e della solitudine, ad esempio se il bambino è in braccio alla mamma che sposta un attimo la sua mano per prendere qualcosa o chiudere la porta, il bimbo piange perché si ritrova in quella sensazione cattiva e fastidiosa dell’abbandono: non è più sotto la diretta attenzione della mamma che lo sta trascurando.
Il bambino può anche piangere e provare angoscia e timore se vede piangere la sua mamma, ad esempio quando sul volto materno legge lo spavento derivante da improvvisi tuoni e lampi.
La paura assume sembianze diverse e porta a reazioni differenti in base allo sviluppo dell’immaginazione e della rielaborazione mentale. Quali sono i più comuni tipi di paura del bambino?
Paura del nemico
Quando diventa più grandicello, la paura si mostra per quelle cose che diventano per lui una minaccia, come un incendio, un allagamento, una guarda in divisa, un cane divoratore e la reazione istintiva è quella di debellare il nemico. Non reagisce con immobilità e pianto, ma si ingegna per poter scacciare questa forza maligna e lo fa con il gioco. Questa è una forma di rassicurazione.
Paura dell’ignoto
Quando comincia ad andare alla scuola materna, esce di casa e comincia a frequentare gente e quindi si ritrova in una situazione meno vincolante rispetto a quella delle mura di casa, il piccolo incontra la novità: situazioni, avvenimenti, fatti ed imprevisti che non ha mai incontrato in tutti questi anni e potrebbe mostrare qualche attimo di terrore nel percepirli la prima volta.
Paura delle punizioni
Questa è quella più diffusa e molti bambini si rivelano terrorizzati , pieni di sensi di colpa e rimorsi perché hanno il timore di deludere o far stare male i propri genitori. L’incubo del castigo per aver “offeso” o non obbedito ai genitori è lo spavento più diffuso.
Paura della castrazione
Di questo tipo di paura ne ha parlato anche Freud quando si riferiva al "complesso della castrazione": il maschietto quando scopre la sua forma fisica e quella della femminuccia, riscontra le differenza e percepisce la mancanza del pene nella bambina, come qualcosa che c’era e che poi è stato eliminato. Il suo timore è quello di compiere un’azione sbagliata ed arrivare alla castrazione: immagina di poter essere punito con la perdita del suo “pirillino”!
Paura della morte
Il bambino percepisce il senso della morte quando arriva a circa tre o quattro anni, in occasione di qualche lutto in famiglia oppure quando vede un morto e vuol capire meglio quello che sta accadendo.
Ha paura perché vive la fase dell’abbandono e della solitudine: muoio e dovrò lasciare i miei amici, mamma e papà, i miei giochi i miei vestiti e dove vado?
Dopo questi dubbi comincia a porsi altre domande ancora più assillanti relative al momento: arriva presto? Quando? Tutti questi pensieri conducono il piccolo ad una situazione angosciante del tutto smisurata.
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