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Integrazione scolastica

di mammenellarete - 26.02.2008 - Scrivici

Dal 1976 i bambini ciechi ed ipovedenti possono essere inseriti nelle scuole comuni. In precedenza, invece, dovevano frequentare istituti speciali. Questa storia di discriminazione di bambini con handicap è raccontata in un film “Rosso come il cielo” che è ispirato alla vicenda vera di Mirco Mencacci, oggi uno dei più rinomati montatori del suono per il cinema. Ha lavorato tra gli altri con Marco Tullio Giordana e con Ozpetek.

Diventato cieco per un incidente, costretto a trasferirsi lontano dalla famiglia, dalla Toscana a Genova in un istituto per minorati come lui; costretto a studiare in una scuola senza nessuna libertà e possibilità di inserimento nella vita normale, riesce a trasformare il suo handicap in una professione. Grazie alla scoperta in una cantina di un registratore di suoni e grazie a un insegnante un po' più aperto degli altri, il piccolo Mirco inizia un percorso di conoscenza dei suoni e di quello che possono trasmettere anche senza poter vedere le cose. Un film lieve, bello, sincero, con tanti bambini non vedenti attori - il regista ci ha messo un anno per trovarli in tutta Italia - che racconta un'episodio di vita sociale italiana sconosciuta ai più. Qualcosa che forse le mamme che combattono con i piccoli e grandi pregiudizi verso i loro bambini, potranno trovare interessante: tutto è superabile con l'amore e la volontà. Il regista del film è Cristiano Bortone: come è stato il lavoro sul cast dei ragazzi non vedenti? "Ho insistito fin dall’inizio perché molti dei ragazzi fossero realmente non vedenti. Mi sembrava giusto dare l’opportunità a dei bambini che nella vita sono emarginati, di sentirsi per una volta protagonisti. Di solito al cinema i ciechi sono impersonati da attori vedenti, che li rappresentano con atteggiamenti banali e di maniera. Invece, in questo film sono stati i ragazzi non vedenti a insegnare agli altri, in particolare al protagonista, a muoversi e a comportarsi come loro. In un training di dieci giorni abbiamo messo a confronto i ciechi con i vedenti ed è stato bellissimo vedere il modo in cui imparavano gli uni dagli altri."

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