Sono una mamma come tante, di un bimbo come tanti, che frequenta la prima elementare di una scuola come tante. In quest'anno particolare abbiamo vissuto di tutto. Siamo passati dalla perdita del lavoro, dall'aver perso l'ultimo e più bell'anno della scuola dell'infanzia, al dover rinunciare alle attività all'aperto.
Siamo passati in prima elementare carichi di sogni, speranze, aspettative, che, nonostante tutto l'impegno e la buona volontà, sono andati miseramente in fumo. Hanno privato questi bimbi di tutto, dall'uscita per fare la spesa, all'attività fisica, alla socializzazione, alla felicità.
Abbiamo fatto sopportare di tutto a questi bimbi: misurazione della temperatura, manine costantemente disinfettante, mascherina durante tutto l'arco delle lezioni, niente contatti con i compagni, ricreazione sul posto, zaini pesanti perché i libri non si possono lasciare più a scuola. Con la scusante che dovevamo proteggerli, ed ora li priviamo anche di uno dei diritti inalienabili dei bambini il diritto allo studio.
Ma c'è la DID
A qualcuno verrà subito la risposta:" ma c'è la did! Di cosa ti lamenti?" Bene cari signori, dopo averla sperimentata come mamma di un bimbo di prima elementare, posso affermare con assoluta certezza che la did (didattica integrata digitale) non è scuola, vi spiego anche il perché. Il mio bimbetto nonostante tutte le restrizioni alle quali è stato sottoposto in quest'ultimo anno è stato sempre e comunque un bimbo allegro e solare.
Nonostante tutte le restrizioni la gioia più grande era quella di alzarsi presto la mattina, prepararsi e arrivare 5 minuti prima del suono della campanella per incontrare gli amichetti, e farsi una corsetta prima di entrare in classe, tutto e sempre con addosso la maschera, nonostante si appannassero gli occhiali!!!
Con la did si sta spegnendo
Da quando però è iniziata la did, qualcosa è cambiato, il suo sorriso giorno dopo giorno si va spegnendo, è molto suscettibile e piange all'improvviso, senza motivo.
Sapete perché? Perché la did non è scuola. Con la connessione ballerina le spiegazioni si perdono, quindi c'è la frustrazione di non vedere, non sentire e non capire, la maestra va di fretta, la lavagna non si vede bene per poter copiare, ma non vi preoccupate bimbi quello che non riuscite a fare in lezione lo trovate in didattica! Ma quale didattica? "Mamma non sento, non ho capito, cosa ha detto la maestra?" Questa è la costante delle lezioni in did.
Mamme lavoratrici
Noi mamme da lavoratrici siamo passate ad essere le insegnanti di sostegno e le psicologhe dei nostri bimbi, fino a quando anche noi non avremo bisogno di sostegno, perché a volte da quei microfoni dimenticati aperti si sente urlare la mamma contro il bimbo per sfogare rabbia e frustrazione.
Ad ogni modo da quando c'è la did, il mio bimbo ha smesso di sorridere, si vive di soli compiti perché oltre a quelli assegnati per casa si devono svolgere quelli che avrebbero dovuti fare in classe e quindi è un continuo "sbrigati a mangiare, devi fare i compiti; no, non puoi giocare, devi fare i compiti; niente TV hai troppi compiti". Da quando il mio bimbo è in did ha perso i suoi diritti:
Quello allo studio,
Quello alla libertà,
Quello al gioco,
Quello alla felicità. D
a quando è in did il mio bimbo ha perso il diritto ad essere BAMBINO.
Meditate gente meditate....
Di mamma Nina
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